Europa: articolo 6 – Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act). Italia: il disegno di legge n. 1146. Le novità
Il Senato approva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale (A.S. 1146), collegato alla Manovra finanziaria. Il provvedimento, approvato nella seduta del 20 marzo 2025, passa ora alla Camera.
Articolo 6 – Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) dell’Unione Europea. Nel caso specifico dell’AI Act, l’articolo 6 stabilisce i criteri per identificare i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio.
Articolo 6 – Sistemi di IA ad alto rischio (AI Act)
L’AI Act classifica i sistemi di IA in base al loro livello di rischio. L’articolo 6 afferma che un sistema di IA è considerato ad alto rischio se:
- È destinato a essere utilizzato come parte di un prodotto o servizio soggetto a specifica regolamentazione di sicurezza (es. giocattoli, dispositivi medici, veicoli).
- Ha un impatto significativo sui diritti fondamentali o sulla sicurezza delle persone, ad esempio nei settori della sanità, dell’istruzione, delle risorse umane o dell’ordine pubblico.
Questi sistemi devono rispettare requisiti rigorosi, come trasparenza, supervisione umana e gestione del rischio.
Il Disegno di Legge n. 1146 e l’Intelligenza Artificiale in Italia
In Italia è in discussione il Disegno di Legge n. 1146, che mira a definire un quadro normativo nazionale per l’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia, il 4 novembre 2024, la Commissione Europea ha sollevato dubbi sulla compatibilità di questa proposta con il Regolamento europeo AI Act (UE 2024/1689), evidenziando il rischio di sovrapposizioni normative che potrebbero generare incertezze e ostacolare un’armonizzazione a livello europeo.
Uno dei punti più controversi riguarda l’obbligo, previsto nel DDL italiano, di apporre un marchio identificativo “AI” sui contenuti audiovisivi e radiofonici generati o modificati tramite IA. La Commissione teme che questa misura possa risultare in contrasto con le norme europee e creare barriere nel mercato unico digitale.
Il disegno di legge è attualmente in discussione al Senato, con l’obiettivo di allineare la normativa italiana a quella dell’UE, garantendo un utilizzo dell’IA sicuro e regolamentato.
Che cosa prevede l’AI Act
Il Regolamento europeo AI Act, entrato in vigore il 1º agosto 2024, stabilisce principi chiari per uno sviluppo responsabile dell’IA, riducendo i rischi per salute, sicurezza e diritti fondamentali. Il testo introduce obblighi per aziende, enti pubblici e professionisti che utilizzano sistemi di IA.
IA e mondo del lavoro
Gli articoli 10, 11 e 12 del DDL italiano disciplinano l’uso dell’IA nel rapporto di lavoro e nelle professioni intellettuali.
Chi è coinvolto?
Datore di lavoro (“deployer”): chi utilizza sistemi di IA all’interno dei propri processi aziendali.
Sistema di IA: un sistema automatizzato che, in base agli input ricevuti, genera decisioni, raccomandazioni o contenuti con un impatto su ambienti fisici o digitali.
Obblighi per i datori di lavoro
Formazione e alfabetizzazione digitale. I datori di lavoro devono garantire un adeguato livello di conoscenza dell’IA per il personale coinvolto, in base al loro ruolo ed esperienza.
Sistemi di IA ad alto rischio. Per le IA classificate come ad alto rischio, il datore di lavoro deve:
Seguire le istruzioni del fornitore e affidare la supervisione a personale qualificato.
Monitorare il sistema, segnalare anomalie e sospenderne l’uso in caso di pericoli.
Assicurare che i dati siano adeguati e rappresentativi.
Conservare i registri d’uso per almeno sei mesi.
Informare i lavoratori e i sindacati prima di adottare sistemi IA nel luogo di lavoro.
Trasparenza e informazione ai lavoratori. L’articolo 26 stabilisce che i datori di lavoro debbano informare in anticipo i lavoratori sull’uso di IA nei processi decisionali che li riguardano.
IA e professioni intellettuali
L’articolo 12 del DDL impone limiti all’uso dell’IA nelle professioni intellettuali:
L’IA può essere utilizzata solo per attività di supporto, lasciando il controllo decisionale ai professionisti.
Non si applica a contratti di cessione di opere già realizzate.
Per tutelare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente, il primo deve informare il secondo in modo chiaro e trasparente su quali sistemi di IA utilizza.
Questa normativa rappresenta un passo cruciale per regolamentare l’intelligenza artificiale in Italia, bilanciando innovazione, sicurezza e tutela dei diritti. Il dibattito è ancora aperto e il futuro delle regole sull’IA dipenderà dalle decisioni finali del Parlamento.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa