Otto marzo, le donne e il lavoro. Ambizioni, carriera e inclusività: alla ricerca del perfetto “work-life balance”

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La ricerca condotta dall’Osservatorio AxL su oltre 2500 candidati: l’86% delle donne desidera far carriera, ma senza compromettere la vita privata.

Nel lavoro perfetto sono decisivi anche i temi di inclusione e sostenibilità

Un’indagine presentata oggi, in vista dell’8 marzo, e condotta dall’Osservatorio AxL su un campione di 2.504 persone (di cui il 59% donne) svela le preferenze e le aspettative delle donne riguardo al mondo del lavoro. I dati evidenziano un forte desiderio di crescita sul lavoro, di valorizzazione delle competenze e formazione, oltre ai temi di inclusività e sostenibilità nelle aziende.Tuttavia, la difficoltà di conciliare vita privata e lavoro resta un tema molto sentito per molte donne.

La ricerca di AxL, Agenzia del Lavoro, tra le prime società di servizi HR in Italia, si è rivolta a candidati di età compresa tra i 18 e oltre i 55 anni, con una prevalenza della fascia 25 – 54 anni (76%). I partecipanti sono stati interrogati su diversi temi: quali sono i settori lavorativi più desiderati; l’importanza della compatibilità lavoro-vita privata; gli elementi di soddisfazione professionale; il rapporto tra lavoro e autostima; la carriera, la formazione, le competenze.

Protagoniste nel lavoro
I risultati mostrano che il 68% delle donne cerca un impiego a tempo pieno, preferibilmente nei settori dei servizi, commerciale e marketing. Il percorso di carriera è molto importante per le intervistate (tanto che l’86% si dichiara interessata a crescere), ma per il 44% di loro la crescita professionale deve rispettare un equilibrio con la vita privata.  Diversi i pesi per gli uomini: il 92% si dichiara interessato a crescere professionalmente, mentre solo il 35% dichiara che la crescita non deve andare a discapito della vita privata.
Inoltre, anche l’incidenza del lavoro sulla propria autostima è stata oggetto di indagine e, in generale, le donne – nell’87% dei casi – dichiarano che il lavoro rappresenta una parte molto o abbastanza importante del proprio benessere; negli uomini questa percentuale scende lievemente all’85%. Ma per il 43% degli uomini il lavoro è una componente fondamentale del proprio benessere, contro il 41% delle donne.

Conciliazione vita – lavoro, un tema importante
Diversi spunti emergono relativamente al tema della conciliazione e se il percorso di carriera appare importante per entrambi i segmenti, per la metà del campione femminile la crescita non deve andare a discapito della vita privata (mentre per gli uomini il dato è del 35%). E proprio nella gestione delle dinamiche famigliari arrivano segnali incoraggianti. Alla domanda sulla distribuzione dei carichi di lavoro domestico una parte significativa dei rispondenti – uomini e donne – evidenzia un progressivo equilibrio, in particolare sulle fasce d’età più giovani. Questi i dati per fascia d’età: 18-24 (58% condiviso); 25-34 (49% condiviso); 35-44 (39% condiviso); 45-54 (34% condiviso).

Sicuramente lo sguardo complessivo regista dati ancora lontani da una ripartizione equilibrata. Ma le prospettive stanno via via cambiando appunto nelle fasce più giovani dove si registra una maggiore sensibilità alla condivisione degli sforzi in famiglia.

Il benessere lavorativo
Le donne si dimostrano anche molto più attente al riconoscimento e alla valorizzazione delle proprie competenze (33%), mentre gli uomini danno priorità all’autonomia e responsabilità (38%). Tra gli altri fattori importanti per il benessere lavorativo, per le donne, al terzo posto dopo valorizzazione e autonomia, c’è l’equilibrio tra vita privata e lavoro (19%), seguito da un ambiente stimolante (12%) e dalle opportunità di crescita personale (11%). Per gli uomini, questi ultimi due aspetti si invertono, con la crescita personale che viene al quarto posto (11%) e l’ambiente stimolante al quinto (10%).

La formazione, un fattore distintivo 
Per migliorare la propria carriera 8 donne su 10 si dedicano alla formazione sia attraverso corsi specifici (57%) che con le modalità dell’autoapprendimento (24%). Tra le intervistate il 49% ha seguito dei corsi negli ultimi 18 mesi; nel 67% dei casi si è trattato di corsi focalizzati sulle competenze tecniche inerenti alla mansione svolta, nel 19% di percorsi dedicati alla crescita e motivazione personale e nell’9% di percorsi focalizzati sulle soft skills.

Inclusività e sostenibilità al centro delle scelte
Un dato significativo riguarda le tematiche di Diversity & Inclusion e Sostenibilità: il 96% delle donne ritiene importante che le aziende promuovano politiche inclusive, mentre il 64% considera essenziale che le imprese siano impegnate su fronti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Motivazione al lavoro
E infine scopriamo la classifica dei fattori che motiverebbero di più al lavoro:
– lo stipendio adeguato sia per le donne (50%) sia per gli uomini (55%);
– l’ambiente di lavoro positivo (34% donne, 30% uomini);
– le opportunità di crescita professionale (10% donne, 12% uomini)
– la flessibilità oraria (6% donne, 3% uomini).

In conclusione
L’Osservatorio di AxL ha fotografato una realtà lavorativa femminile con diverse sfaccettature che va messa in relazione non solo all’età e al genere, ma anche al titolo di studio (il 50% delle rispondenti è in possesso del diploma di scuola superiore, il 23% di una laurea, l’11% di un attestato professionale e il 16% ha completato la scuola dell’obbligo). Spicca, con grande evidenza, la volontà delle donne di trovare una realizzazione sul lavoro, di dedicare una significativa attenzione ai grandi temi sociali e inclusivi, la volontà a formarsi con costanza e determinazione.

“Grazie al lavoro svolto dal nostro Osservatorio – commenta Lucio Oliveri, Direttore Generale di AxL – Agenzia per il Lavoro – possiamo ricavare un dato molto importante per le aziende: le donne vogliono essere protagoniste del loro futuro nel mondo del lavoro, vogliono crescere e distinguersi, mettono al primo posto l’equilibrio tra vita privata e lavoro e sono attente alla flessibilità e alle politiche inclusive. Per attrarre e trattenere queste risorse, le imprese devono riconoscere e rispondere a queste esigenze evidenti. Come Agenzia per il Lavoro facciamo la nostra parte promuovendo da sempre il valore delle donne, le loro capacità e competenze, offrendo formazione specifica e opportunità di crescita in ambienti lavorativi inclusivi e sostenibili.”