Commento GAM: le obbligazioni subordinate reggono ai dazi di Trump

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La flessione nei nostri mercati è stata molto meno drastica di quella che abbiamo visto nelle azioni, ad esempio i CoCo AT1 sono scesi di poco meno dello 0,5%, una flessione piuttosto contenuta. Prevediamo che i fondi scenderanno solo marginalmente dato il nostro posizionamento conservativo (13/15% di AT1 nel fondo USD/EUR, la maggior parte è in titoli senior e Tier 2 più difensivi).

Quanto all’impatto dei dazi, in termini di fondamentali ci si aspetta che sia limitato, ovvero le banche continuano a beneficiare di un ambiente di tassi più alti e le metriche del credito sono solide come una roccia: i livelli di capitale sono vicini ai massimi storici e i crediti in sofferenza sono vicini ai livelli più bassi. Gli utili possono assorbire qualsiasi scenario si presenti al settore; quindi, ci aspettiamo che l’impatto sia contenuto da quel punto di vista.

Ora, in termini di valutazioni, il punto di partenza è piuttosto diverso, gli spread sono ancora nella parte più stretta del range (spread sui CoCo AT1 intorno ai 300 pb), e gli annunci sui dazi avranno un impatto sulla crescita e causeranno incertezza. Per il momento, i movimenti di mercato osservati oggi non sono abbastanza ampi da permetterci di iniziare ad aggiungere nuovamente rischio, tuttavia monitoriamo gli sviluppi del mercato e saremmo interessati ad aggiungere nuovamente AT1 se gli spread dovessero allargarsi ulteriormente. Data l’estrema incertezza degli effetti sia diretti che indiretti (di secondo grado) degli annunci tariffari, rimaniamo soddisfatti del nostro posizionamento e prevediamo un aumento della volatilità in futuro, soprattutto perché non sembrano esserci ovvie “soluzioni rapide” alla situazione dei dazi. Siamo ben posizionati per trarre vantaggio dalla potenziale volatilità futura del mercato.