“Covered bonds: un’opportunità nell’attuale contesto di mercato”

Dominik Neukom, Senior Portfolio Manager Fixed Income, Swisscanto AM -

Negli ultimi mesi, i mercati sono stati attraversati da una crescente incertezza politica e dai timori di un rallentamento globale, innescato in parte dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. L’imposizione di nuovi dazi, in particolare per l’Europa, rischia di pesare sull’economia aumentando i rischi sistemici. In questo scenario complesso, i covered bond si confermano una delle soluzioni più difensive, offrendo maggiore protezione rispetto agli strumenti senior unsecured.

È importante sottolineare che, alla fine del 2024, il differenziale di spread tra covered bond e titoli senior preferred ha toccato minimi storici. Sebbene i covered bond offrano ancora un carry inferiore rispetto ai senior preferred, anche un lieve allargamento degli spread è stato sufficiente, nel primo trimestre del 2025, a compensare questo svantaggio.

Tuttavia, va chiarito che i covered bond non possono essere considerati più sicuri degli asset corrispondenti definiti “risk-free” – come i Treasury statunitensi o i Bund tedeschi. Pur beneficiando di una regolamentazione molto solida, con elevati livelli di sovra-collateralizzazione e rigide regole sulla qualità dei collaterali, i covered bond mantengono un rischio di credito legato all’istituzione emittente. A differenza di uno Stato sovrano che può emettere nuova moneta per onorare i propri debiti, una banca non dispone di questo potere. Inoltre, la liquidità dei covered bond è generalmente inferiore rispetto a quella dei titoli di Stato.

Dal punto di vista del rendimento, il “costo” della maggiore protezione offerta dai covered bond rispetto ai bond senior tradizionali varia nel tempo. Con uno spread attorno ai 20 punti base, i covered bond risultano particolarmente attraenti. In passato, con differenziali superiori agli 80 punti base (come nel 2022-2023), era più conveniente orientarsi sui bond senior preferred. La gestione attiva di questa dinamica resta quindi fondamentale.

Quanto alle aree geografiche più interessanti, la scelta dipende dal benchmark di riferimento. Rispetto ai tassi swap, sia i covered bond in USD sia quelli in EUR sono competitivi. Confrontando invece rispetto ai titoli di Stato, i covered bond in EUR appaiono nettamente più vantaggiosi. La nostra preferenza va agli emittenti “core” europei con rating AAA. Da segnalare anche l’ingresso di alcuni emittenti sudcoreani nel mercato EUR, che, strutturando covered bond in linea con gli standard europei, offrono protezione creditizia comparabile (se non superiore) ai pari europei, abbinata a uno spread aggiuntivo.

In un contesto di volatilità e incertezza come quello attuale, i covered bond si configurano quindi come una componente preziosa per costruire portafogli difensivi ma ancora orientati al rendimento.