Il segno lasciato dalla cultura gesuita nell’operato di Papa Francesco
Il segno della cultura gesuita nell’operato di Papa Francesco era profondo e inconfondibile. Formatosi nella Compagnia di Gesù, l’ordine fondato da Sant’Ignazio di Loyola, Jorge Mario Bergoglio ha portato con sé nel pontificato la spiritualità ignaziana, fatta di discernimento, servizio, umiltà e ricerca costante della volontà di Dio.
Il discernimento spirituale
Il discernimento è un cardine della spiritualità ignaziana, e Papa Francesco lo richiamava spesso nei suoi discorsi e nelle sue scelte pastorali. Per lui, non si trattava di applicare rigide regole morali, ma di lèggere i segni dei tempi, ascoltare lo Spirito e accompagnare le persone nei loro percorsi, anche quelli più fragili. Questo si rifletteva nella sua attenzione alle “periferie esistenziali” e nella sua visione di una Chiesa “sul campo”.
La missione universale e il servizio agli ultimi
I gesuiti sono per vocazione missionari, uomini che sanno andare incontro all’altro, senza paura del mondo e delle sue complessità. Francesco incarnava questa attitudine: un papa che va incontro, che viaggia verso le periferie del mondo, non solo geografiche ma anche umane. I suoi gesti verso i migranti, i carcerati, i malati, i poveri, sono stati l’espressione di una Chiesa che serve gli altri e serve agli altri, non che domina gli altri.
La povertà come scelta e stile di vita
Seguendo l’esempio di Ignazio e dei primi gesuiti, Francesco aveva scelto uno stile di vita sobrio. Dal rifiuto dell’appartamento papale alla scelta del nome (mai usato da nessun altro papa prima, e ispirato a San Francesco d’Assisi), tutto parlava della sua adesione a una povertà concreta, non solo materiale ma anche spirituale, intesa come distacco dal potere e prossimità al popolo.
La centralità della coscienza e della misericordia
Francesco sottolineava l’importanza della coscienza come luogo in cui Dio parla. Questo porta a un approccio pastorale più comprensivo e misericordioso, che non giudica ma accompagna. È l’opposto del legalismo: è tipico della pedagogia ignaziana aiutare ciascuno a trovare Dio nella propria vita concreta.
L’intelligenza al servizio della fede
Come tutti i gesuiti, Francesco univa riflessione e azione: una visione critica della realtà, attenta ai meccanismi economici, politici e culturali che generano ingiustizia. Non ha mai avuto paura di parlare con franchezza contro i poteri forti, pur mantenendo il suo caratteristico tono evangelico. La sua enciclica Laudato si’, ad esempio, è un capolavoro di analisi e spiritualità insieme.

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