Intelligenza Artificiale e Deficienza Naturale: l’umanità al bivio ormai inevitabile tra ottimismo, cecità, propaganda e disastro

Lapo Mazza Fontana -

Intelligenza Artificiale e Deficienza Naturale —

Editoriale di Lapo Mazza Fontana

Recentemente un opuscolo allegato al quotidiano Repubblica esibiva tale titolo: INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Come capirla e usarla. In modo naturale.
In verità un opuscolo anche ben fatto, con una rapida ma efficace sintesi su:

-Che cos’è l’intelligenza artificiale
-I protagonisti della corsa all’IA
-Dagli USA al resto del mondo: la geopolitica dell’IA
-Come funziona la IA generativa
-Si deve avere paura delle macchine?
-Un futuro super intelligente

Come funziona la IA generativa

Agevoli 46 pagine di guida semplice, decisamente generica e meramente divulgativa in cui si fa un buon excursus sui punti cardinali della materia, in modo piuttosto scorrevole, fino alla pagina 36, al capitolo “Come funziona la IA generativa”, al capitoletto “Le macchine non sanno ciò che fanno”, dove le cose si fanno un po’ più complicate.
Qui abilmente i due autori descrivono la realtà della macchina con tale assioma: “la IA possiede una vastissima conoscenza, ma nessuna vera esperienza”. Gli autori accennano poi alla possibilità che tale situazione (che descrive in realtà il funzionamento di un semplice calcolatore e non della vera e propria INTELLIGENZA ARTIFICIALE, che GUARDACASO si chiama così, e appunto non per caso) sia già stata superata (seppur in formula dubitativa), ma concludono poi il capoverso (accennando al Test di Turing, che serve in soldoni a verificare la intelligenza di una macchina e forse anche a distinguerla da un umano) con tali parole: “Le loro risposte (delle IA), come abbiamo visto, sono basate su schemi statistici appresi nei dati, non su una reale capacità di attribuire senso a ciò che generano”.

Ora, al netto di tale banale confusione tra un computer e una IA, soprattutto di ultima generazione, ci si domanda a chi giovi diffondere spiegazioni e messaggi rassicuranti quanto controversi, per non dire fallaci. Gioverebbe anche qui ribadire che APPUNTO la capitale differenza tra un pallottoliere e un ragionamento basato sulla logica.
Ma vediamo prima i capitoli successivi: “Si deve avere paura delle macchine?” e “Un futuro super intelligente”.
Anche in questi ultimi due capitoletti si raccontano dubbi e suggestioni, da quelli di Elon Musk, coi suoi deliri sulla fusione neurale tra cervello umano e microchip, fino ai Terminator di Schwarzenegger e di James Cameron.

La superintelligenza

Notevole infine la chiusura, in cui si cita qui la AGI (ARTIFICIAL GENERAL INTELLIGENCE), in grado di eguagliare e forse superare le capacità umane, naturalmente sempre con formula dubitativa. E qui con caso singolare, proprio nell’ultimo capoverso si cita involontariamente la SUPERINTELLIGENZA (artificiale ovviamente), che è la successiva (e già attuale) ricerca in atto, stavolta COLOSSALMENTE in grado di superare le abilità umane. Per gli autori dell’opuscolo la SUPERINTELLIGENZA non compare nei radar.

Opsssss. Distrazione. Svista degli autori o ancor più rassicurante propaganda? Ai posteri la ardua sentenza. Peccato che i posteri siamo già noi, poiché l’opuscolo è del 2025 e la evoluzione della SUPERINTELLIGENZA ARTIFICIALE è già in corso, seppur non ancora disponibile per il popolino come invece il piccolo miracolo dei prodotti tipo ChatGPT di OpenAI o DeepSeek, che i più babbei pensano siano venuti a miracol mostrare, mentre sono già preistoria.

Sarà facile per le macchine mettere nel sacco la umanità

In definitiva per concludere questa piccola disamina è semplicemente incredibile come sia e sarà facile per le macchine mettere nel sacco la umanità, se il livello di propaganda o di incomprensione pur in buona fede resta questo. Una macchina che ragiona su base logica e che ha a disposizione immediata dati e memoria esondante in maniera incalcolabile rispetto ad un povero bipede semplicemente non solo sovrasta quest’ultimo, ma se lo mangia direttamente. E neanche tanto in maniera figurata, visto che per sopravvivere ha ed avrà bisogno di un quantitativo di energia senza paragoni. Ma questa è una altra, ulteriore storia.

Tempo risparmiato?

Dulcis in fundo la quarta di copertina dell’opuscolo, che recita: “L’intelligenza artificiale ha in comune una qualità con le altre tecnologie che hanno cambiato la storia dell’essere umano: ci regala del tempo”. E qui sicuramente gli autori si riferiscono al tempo risparmiato a usare ChatGPT et similia, invece di giocare a Battaglia navale coi fogli a quadretti col compagno di banco mentre la prof di chimica insegna roba noiosissima. Molto bene. Oppure si riferiscono al poco tempo che ci manca prima che la IA ci sia sfuggita definitivamente di mano? Macché, è tanto comodo far fare dei bei disegnini al computer o metter giù il temino a sbafo per i compiti. Ci fa decisamente risparmiare tempo, e chi lo nega. Fino al prossimo TERMINATOR, a cui chiederemo di fare qualche porcheria che avremmo fatto fare a qualche disgraziato, in attesa di essere noi stessi il target. Decisamente rassicurante.