La checklist prima di chiedere un prestito: reddito, rata, durata e tasso
Un prestito, a prescindere dall’importo richiesto, è un impegno finanziario che ha un impatto più o meno rilevante sul proprio bilancio personale o familiare. Si tratta quindi di una responsabilità da non sottovalutare ed è quindi necessario effettuare alcune valutazioni prima di sottoscrivere un qualsiasi contratto. Una checklist chiara può evitare scelte affrettate ed errori, aiutando a pianificare il debito in modo sostenibile.
Oggi, fortunatamente, è possibile effettuare anche simulazioni che mostrano tutti i dettagli del prestito. Banche e finanziarie mettono infatti a disposizione il simulatore di prestito, uno strumento digitale che permette di effettuare diverse prove modificando importo e durata del prestito, fino a quando non si ottiene una rata mensile che sia sostenibile per tutta la durata del finanziamento.
Reddito disponibile: il primo fattore da valutare
Il reddito mensile disponibile è il primo fattore da valutare quando si ha intenzione di richiedere un prestito. Ovviamente deve trattarsi di un introito sicuro e stabile. Partendo da questo dato, ci si può fare un’idea della rata mensile.
Un suggerimento che viene spesso dato dalle banche è quello che l’importo della rata non sia mai superiore al 30-35% del reddito netto. Si pensi, a questo proposito, che nel caso della “cessione del quinto”, la rata mensile massima non supera il 20% dell’entrata mensile netta (stipendio o pensione).
Il limite massimo del 35% lascia un certo margine di sicurezza per gestire eventuali imprevisti e le spese fisse (utenze domestiche, spese alimentari, vestiario, ecc.). Ovviamente, si dovrà tenere conto anche dell’eventuale presenza di altri finanziamenti in corso.
La rata mensile: quanto si può davvero sostenere?
Approfondendo quanto esposto in precedenza, è necessario chiedersi quale rata si possa davvero sostenere. Non si possono richiedere determinati importi se prima non si considera l’impatto che la rata mensile avrà sul bilancio familiare.
Anche se l’importo che si intende richiedere sembra “abbordabile”, c’è sempre il rischio di sopravvalutare la propria capacità di rimborso. In molti casi, può essere più opportuno scegliere una rata mensile più bassa, anche se ciò comporta ovviamente una durata del prestito più lunga.
In altri termini: la sostenibilità del rimborso nel lungo termine è più importante del desiderio di ottenere “tutto e subito”.
La durata del prestito: breve o lunga?
La durata del prestito è un elemento del prestito che deve essere attentamente valutato e possiamo farlo analizzando i pro e i contro delle durate brevi e di quelle lunghe.
Nel caso di un prestito di breve durata, si ottiene un risparmio sull’importo totale degli interessi, ma si deve considerare che le rate saranno più elevate e quindi si ha un minore margine di flessibilità.
Nel caso di un prestito di lunga durata, si avrà un costo maggiore relativo agli interessi, ma le rate mensili saranno meno onerose e “peseranno” quindi in maniera inferiore sul bilancio mensile.
In sostanza, la durata influenza direttamente il costo totale del prestito e la scelta dipende essenzialmente da una valutazione corretta della propria capacità di rimborso.
Il tasso di interesse: TAN e TAEG
Parlando del tasso di interesse è fondamentale distinguere tra TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).
Il TAN è il tasso puro che viene applicato al prestito e prende in considerazione i soli interessi. Il TAEG è invece il tasso effettivo e prende in considerazione non solo gli interessi, ma anche le altre spese correlate al prestito (costi di istruttoria, incasso rate, eventuali polizze assicurative).
Per effettuare confronti tra le varie proposte è quindi più significativo il TAEG, poiché a parità di ogni altra condizione (ivi compreso il TAN), il prestito più conveniente è quello con il TAEG inferiore.
È possibile, anche se non frequente, che in un prestito personale ci si trovi a scegliere tra tasso variabile e tasso fisso (questa scelta è più comune nei mutui). Quello fisso resterà invariato per tutta la durata del contratto, mentre quello variabile varierà in base alle oscillazioni del mercato dei tassi.
Il tasso fisso offre la possibilità di pianificare meglio le spese in anticipo, mentre quello variabile potrebbe offrire rate più basse se i tassi scendono, ma comporta un maggiore grado di incertezza.
Il simulatore di prestito: uno strumento per fare prove reali
I simulatori di prestito sono strumenti online che permettono di inserire l’importo desiderato, la durata preferita e un tasso indicativo per ottenere una stima realistica della rata mensile (non tutti i simulatori però consentono di inserire il tasso).
In questo modo è possibile verificare l’impatto delle diverse variabili e simulare scenari con durate comprese, per esempio, tra 24 e 72 mesi, valutando con calma quale soluzione si adatti meglio alle proprie esigenze.
Chiedere un prestito in modo consapevole
Domandare un prestito in modo consapevole significa analizzare quattro elementi chiave: reddito, rata, durata e tasso. Una valutazione completa di questi fattori, accompagnata da simulazioni e confronti, permette di prendere decisioni consapevoli e ponderate.
In alcuni casi, infatti, può risultare preferibile scegliere un prestito un po’ più lungo, ma gestibile senza ansie, piuttosto che ritrovarsi ogni mese con un impegno economico troppo pesante da sostenere.

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