L’andamento della previdenza complementare. I dati Covip

Roberto Carli -

Previdenza complementare —

Di Roberto Carli —

Alla fine del 2024 l’offerta di strumenti di previdenza complementare si compone di 33 fondi negoziali, 38 aperti, 69 piani individuali pensionistici (PIP), 151 fondi preesistenti. Il totale degli iscritti è arrivato a sfiorare i dieci milioni, a fronte di posizioni individuali in essere che superano gli undici milioni

Lo sottolinea la Covip in una recente audizione parlamentare. Le posizioni in essere presso i fondi pensione negoziali sono circa 4,2 milioni; quelle aperte presso i fondi aperti 2,1 milioni e quelle presso i PIP 4,2 milioni, di cui 0,3 milioni ancora afferenti ai PIP “vecchi”. Circa 700.000 sono le posizioni nei fondi preesistenti. Le risorse destinate alle prestazioni accumulate dalle forme pensionistiche complementari alla fine del 2024 ammontano, sulla base di dati ancora preliminari, a 243 miliardi di euro. Esse si ragguagliano al 10,8 per cento del PIL e al 4 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Le risorse facenti capo ai fondi pensione negoziali sono pari a circa 74,6 miliardi euro, quelle dei fondi aperti a 37,3 miliardi, quelle dei fondi preesistenti a 69,4 miliardi. Le risorse dei PIP sono complessivamente pari a 61,5 miliardi di euro, inclusi 6,8 miliardi riferibili ai PIP “vecchi”.

I rendimenti delle forme di previdenza complementare nel 2024 sono risultati positivi, come già nell’anno precedente, con valori più elevati per le gestioni con una maggiore esposizione azionaria.

Per i comparti azionari si riscontrano, per le diverse tipologie di forme, rendimenti netti medi compresi tra il 10,4 e il 13 per cento. Nelle linee bilanciate i risultati medi sono compresi tra il 6,4 e il 7 per cento. Rendimenti medi inferiori, ma comunque positivi, si sono rilevati per i comparti obbligazionari e garantiti.