Basta parlare di spread se non si sa che cos’è. Ah, l’educazione finanziaria: che tormento in Italia

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Non è difficile capire che cosa è lo spread (pronunciato sprèd); è un termine inglese che significa “differenza” o “divario”, e in economia indica la differenza tra due tassi di interesse, in particolare nel nostro caso il rendimento dei BTP italiani a 10 anni confrontato a quello dei Bund tedeschi a 10 anni.

Se il BTP rende il 5% e il Bund il 2%, lo spread si calcola come 5%−2% = 3% e si indica in “punti base” ovvero 3% di differenza sono pari a 300 punti base.

Negli ultimi tre anni, i rendimenti dei titoli di Stato italiani hanno mostrato variazioni significative, influenzate dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE) e dalle condizioni macroeconomiche globali.

Lo spread aumenta o diminuisce? Perché?

L’interpretazione corrente, la più semplice, è che se lo Stato italiano deve remunerare gli investitori più di quello che fa lo Stato tedesco, è perché il rating (rating sovrano) ovvero il giudizio sulla capacità di un Paese di ripagare il proprio debito pubblico, espresso da agenzie specializzate, è diverso. Ma perché allora cambia così spesso?

Ci siamo abituati a dire che il nostro spread diminuisce quando i mercati percepiscono un rischio minore nel prestare soldi all’Italia rispetto al passato. Ma attenzione, non sempre è così. Oggi l’economia tedesca sta attraversando un periodo di crisi, lo spread non diminuisce perché l’Italia va meglio, ma perché la Germania va peggio e la distanza fra i due Paesi diminuisce. Non caschiamo nel facile detto popolare “Mal comune mezzo gaudio”. La Germania perde terreno, ma noi continuiamo a perderlo da anni, non stiamo per niente migliorando. Lo spread non misura il successo delle politiche economiche, ma solo la distanza dalla Germania.

Negli ultimi tre anni, i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi (Bund) hanno mostrato variazioni significative, influenzate da fattori macroeconomici e dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE).

Rendimento dei Titoli di Stato a 3 Anni (2022–2025)

Periodo BTP Italia (%) Bund Germania (%)
Gennaio 2022 ~1,35 ~-0,50
Giugno 2022 ~3,64 ~1,00
Dicembre 2022 ~4,26 ~2,00
Giugno 2023 ~4,07 ~2,50
Dicembre 2023 ~3,82 ~2,20
Giugno 2024 ~3,94 ~2,00
Dicembre 2024 ~3,32 ~2,00
Aprile 2025 ~2,44 ~1,85


Rendimento dei Titoli di Stato a 10 Anni (2022–2025)

Periodo BTP Italia (%) Bund Germania (%)
Gennaio 2022 ~1,20 ~-0,10
Giugno 2022 ~3,50 ~1,50
Dicembre 2022 ~4,50 ~2,50
Giugno 2023 ~4,00 ~2,00
Dicembre 2023 ~3,80 ~2,20
Giugno 2024 ~3,50 ~2,00
Dicembre 2024 ~3,00 ~1,99
Aprile 2025 ~2,80 ~2,89

Nota: I dati sono approssimativi e basati su fonti disponibili fino a maggio 2025.

Analisi del Differenziale (Spread)

Il differenziale di rendimento tra BTP e Bund (spread) è un indicatore chiave della percezione del rischio associato al debito sovrano italiano rispetto a quello tedesco. Negli ultimi tre anni, lo spread ha mostrato queste tendenze:
2022: Lo spread ha raggiunto picchi elevati, con valori superiori a 200 punti base, a causa delle tensioni sui mercati obbligazionari e delle incertezze macroeconomiche.
2023: Lo spread si è progressivamente ridotto, attestandosi intorno ai 150 punti base, grazie a una maggiore stabilità economica e alla riduzione delle tensioni sui mercati finanziari.
2024-2025: Il differenziale ha continuato a diminuire, scendendo sotto i 100 punti base, riflettendo una convergenza dei rendimenti tra i due Paesi a  causa del peggioramento della Germania e solo in piccola parte per una percezione di rischio più contenuta per l’Italia, che rimane comunque un Paese con rating BBB contro la tripla A della Germania.