Il verde urbano salva le vite dei cittadini. Un’ analisi di oltre 11.500 aree urbane nel mondo
Ambiente. Un nuovo studio globale —
Uno studio, pubblicato su The Lancet Planetary Health a cura del prof. Yuming Guo della Monash University, rivela come aumentare le aree verdi nelle città possa ridurre significativamente la mortalità legata al caldo, grazie all’effetto rinfrescante della vegetazione.

Il verde urbano salva vite: fino a 1,1 milioni di morti da caldo evitabili in 20 anni
L’esposizione al caldo rappresenta una minaccia crescente per la salute pubblica, con un bilancio annuale di circa mezzo milione di morti nel mondo. Ma una soluzione efficace e già disponibile potrebbe essere sotto i nostri occhi: aumentare il verde urbano. Anzi, l’incremento della vegetazione nelle città avrebbe potuto evitare fino a 1,16 milioni di decessi legati al caldo nel periodo 2000–2019.
Lo studio, condotto da un team internazionale con il sostegno dell’Australian Research Council e del National Health and Medical Research Council, ha analizzato l’impatto dell’incremento dell’indice di vegetazione EVI (Enhanced Vegetation Index) in oltre 11.500 aree urbane in tutto il mondo.
Un modello globale per valutare l’effetto “green”
Utilizzando un approccio di meta-analisi multistadio, i ricercatori hanno stimato le variazioni di temperatura e mortalità in diversi scenari, ipotizzando aumenti del 10%, 20% e 30% del verde durante la stagione calda. Secondo i dati, un aumento del verde urbano del 30% ridurrebbe la temperatura media ponderata per popolazione di circa 0,19°C, mentre anche un incremento del solo 10% basterebbe per prevenire circa 860.000 morti da caldo.
La riduzione dell’impatto del caldo sulla salute è più marcata nell’Europa meridionale, una delle aree più vulnerabili secondo le simulazioni. In particolare, il calo della frazione di decessi attribuibili al caldo raggiungerebbe lo 0,91% nei contesti più verdi, rispetto agli scenari attuali.
Perché il verde fa bene (anche contro il caldo)
La vegetazione mitiga l’effetto delle alte temperature attraverso molteplici meccanismi: ombreggiamento, riflessione della radiazione solare e evapotraspirazione, che contribuisce a rinfrescare l’aria. Ma non si tratta solo di termometro: il verde urbano è associato a benefici psicofisici, maggiore socialità, incremento dell’attività fisica e riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Nonostante numerosi studi abbiano indagato separatamente questi effetti, questa è la prima analisi su scala globale a combinare sia l’impatto diretto del verde sulla temperatura, sia il suo effetto modulatore sulla relazione tra caldo e mortalità.
Implicazioni per il futuro delle città
In un contesto di crisi climatica sempre più urgente, lo studio fornisce prove solide dell’efficacia delle infrastrutture verdi come strumento di salute pubblica. I risultati evidenziano l’importanza di politiche urbane orientate alla sostenibilità: piantare alberi, proteggere parchi e aumentare le superfici vegetate non è solo una scelta estetica, ma una strategia salvavita.
I ricercatori sottolineano che gli effetti del verde variano in base a fattori climatici, economici e demografici, suggerendo la necessità di interventi su misura. Per i decisori politici, questi dati rappresentano una bussola preziosa per sviluppare iniziative verdi capaci di rafforzare la resilienza delle città e tutelare la salute dei cittadini.

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