RBC BlueBay – Bce: un taglio a giugno, ma diminuiscono le prospettive per ulteriori tagli

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a Bce si è convinta a procedere a un taglio dei tassi nella riunione di giugno, ma i motivi per ulteriori tagli stanno diminuendo. L’ultimo verbale della Bce ha chiarito che le forze disinflazionistiche dovrebbero prevalere nel breve termine, a causa dell’incertezza sui dazi, dei prezzi più bassi dell’energia e dell’euro più forte negli ultimi mesi. Le ultime aspettative dei consumatori sull’inflazione a un anno sono effettivamente aumentate al 3,1% dal 2,9% del mese precedente.
La Bce è pienamente consapevole degli errori commessi in passato. Le ricerche condotte nei primi giorni della pandemia hanno dimostrato che la maggior parte dei consumatori si aspettava un aumento dei prezzi, contrariamente alle opinioni espresse all’epoca dagli analisti. Le prospettive di inflazione a medio termine sono più “ambigue”, come ha ricordato il membro della Bce Knot, e a volte la scelta politica migliore è quella di rimanere fermi e aspettare.

Nonostante le minacce tariffarie tra Stati Uniti e Ue, le prospettive di crescita per l’Europa stanno migliorando. Gli investitori devono chiedersi come sarà l’Europa tra 12–18 mesi. Le previsioni di primavera dell’Ue indicano un’accelerazione della crescita nel 2026 all’1,5%, dall’1,1% di quest’anno. Si prevede un aumento della spesa per le infrastrutture e la difesa (la Nato sta addirittura spingendo per un impegno di spesa pari al 5% del PIL) e gli strumenti esistenti, come il Pandemic Recovery Facility, non sono ancora stati utilizzati appieno. Allo stesso tempo, con il tasso di disoccupazione ai minimi storici, i consumatori rimarranno ottimisti.Gran parte dei rischi per l’economia europea evidenziati nell’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce erano più immediati. Il quadro potrebbe essere molto diverso nel 2026.

Romania, l’importanza dell’analisi politica

Il secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania è stato un altro esempio di come un’analisi politica efficace possa orientare gli investitori verso i risultati giusti. Nel corso degli anni ci sono stati molti casi in cui gli investitori sono stati fuorviati dai sondaggi (ad esempio, la Brexit, le elezioni francesi e italiane), il che li ha portati a situazioni dove le certezze acquisite si sono rivelate errate e controproducenti. Il primo turno delle elezioni rumene ha riservato una sorpresa e i mercati si sono affrettati a ipotizzare una vittoria dell’estrema destra al secondo turno. La comprensione delle tendenze politiche europee, l’uso di dati e fonti di informazione alternativi e l’esperienza nel gestire le complessità dei sondaggi (l’affluenza alle urne è stata un fattore importante) aiutano a tracciare un quadro più completo in vista di elezioni così combattute. Come avevamo previsto, il candidato centrista, Dan, ha vinto nonostante i mercati finanziari gli attribuissero circa il 30% delle possibilità il giorno dopo il primo turno.

La lezione dell’Islanda

La partecipazione straniera è in aumento, il fatturato è in crescita e la gestione del debito ha costantemente ampliato la curva dei rendimenti della corona islandese, ad esempio con l’emissione alcuni mesi fa di ICEGB con scadenza 2038. Il tasso di interesse di riferimento è del 7,5%, con l’ultimo dato sull’inflazione che è sceso al 3,8%. I rendimenti dei titoli obbligazionari a lungo termine sono superiori al 6,5% e offrono ottime opportunità agli investitori in un regime valutario stabile e a bassa volatilità. L’Islanda sta attirando investimenti grazie alla riapertura e allo sviluppo dei suoi mercati dei capitali e prevediamo che sarà una delle economie più performanti in Europa per il resto del decennio.

Regno Unito: aumentano le emissioni

Il governo britannico sta cedendo alle pressioni politiche e i mercati sono in allerta per un possibile aumento dell’indebitamento. Secondo gli ultimi sondaggi, il Labour è ora indietro di circa 10 punti rispetto al Reform Party di Nigel Farage e Starmer e compagni devono riconquistare il favore dell’opinione pubblica. Le riforme proposte dal governo richiedono tutti liquidità aggiuntiva attraverso un aumento dell’indebitamento o ulteriori tagli alla spesa, tra le quali menzioniamo la potenziale revoca dei sussidi per il riscaldamento invernale, gli aumenti salariali nel settore pubblico superiori all’inflazione, il potenziale indebolimento del limite massimo di due figli per l’assegno familiare, l’accordo sulle Isole Chagos, il potenziale impegno della Nato a spendere il 5% del Pil per la difesa. L’emissione lorda di titoli di Stato è aumentata da 265 miliardi di sterline all’inizio del 2024-2025 a 309 miliardi di sterline nell’ultimo aggiornamento. Il governo sta agendo in modo fiscalmente irresponsabile in un momento in cui il settore privato deve fare un passo avanti e assorbire l’aumento dell’indebitamento