21Shares: Il mercato del lavoro Usa sta ponendo le basi per il prossimo rialzo delle criptovalute
Poco fa, i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti hanno rivelato alcune sorprese molto positive. Le buste paga per i lavori non agricoli sono cresciute a 147mila dollari, non solo molto superiori alle aspettative di 106mila dollari, ma anche a quelle del mese scorso (139mila dollari). Non solo; il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, di nuovo sovraperformando sia le previsioni (al 4,3%), sia il mese di giugno (4,2%). Tutto ciò rafforza la narrativa di un possibile “soft landing” dell’economia americana, in quanto restituisce l’immagine di un mercato resiliente, ma non eccessivamente frenetico.
Invece, guardano al quadro più ampio, l’inflazione che gravita ancora attorno al 2,4% e con un livello dell’occupazione che appare salutare dovrebbero garantire alla Federal Reserve la capacità di portare a termine il suo doppio compito: garantire la crescita mantenendo l’inflazione attorno alla soglia target del 2%. Inoltre, ciò dovrebbe concedere margini di manovra più ampi alla banca centrale; non a caso, i mercati vedono un taglio dei tassi di 25 punti base al prossimo meeting FOMC di settembre come sicuro al 73,3%. Inoltre, gli stessi mercati danno una probabilità del 50% a una successione di 5-6 tagli tra oggi e la fine del 2026. Infine, non bisogna dimenticare che il prossimo anno scadrà il mandato di Jerome Powell alla presidenza e ciò sta aumentando anche la pressione politica, con il presidente Trump che ha recentemente fatto pressione affinché i tassi tornino rapidamente all’1%. Ciò mostra quanto, nonostante l’indipendenza dell’istituto, le spinte verso un alleggerimento della politica monetaria si stiano facendo insistenti.
Alla pubblicazione dei dati, i mercati hanno avuto reazioni di breve termine molto positive, con i future dell’S&P 500 che stanno fluttuando attorno al loro massimo di 6.300 dollari, mentre il Bitcoin sta oscillando tra i 108mila e i 110mila dollari, in attesa di un potenziale catalizzatore che lo possa spingere ancora più su. Restando sul Bitcoin, un altro fattore di particolare interesse è stata la sua “perdita di dominio”; infatti, BTC è passato a rappresentare il 62% del mercato cripto globale, perdendo il 3% in pochi giorni. Questo significa che il mercato delle altcoin sta iniziando a emergere più prepotentemente, che iniziano a percepire un potenziale ritorno della liquidità verso gli asset più rischiosi grazie alle attese sull’andamento dei tassi.
Quanto descritto finora è uno scenario macroeconomico in cui gli asset digitali tendono a prosperare. Tassi più bassi, una maggiore propensione al rischio e la prospettiva di una crescita della chiarezza normativa attraverso il Market Structure Bill e lo Stablecoin Bill potrebbero convergere per alimentare la prossima fase di questo ciclo rialzista. Per Bitcoin, ciò potrebbe significare una svolta decisiva verso i 200.000 dollari e oltre. Per le altcoin, invece, potrebbe finalmente segnare l’inizio di una maggiore partecipazione al mercato e di una maggiore rotazione del capitale. In breve, la strada si sta rivelando. Con mercati del lavoro stabili, un calo dell’inflazione e maggiore liquidità all’orizzonte, sia gli asset risk-on tradizionali, sia quelli digitali stanno rispondendo di conseguenza.

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