Bitwise – previsioni per il 2026: il ciclo quadriennale è superato

Matt Hougan, CIO di Bitwise -

“Bitcoin romperà il ciclo quadriennale e toccherà nuovi massimi storici. Storicamente, l’andamento di bitcoin si è mosso secondo un ciclo quadriennale, caratterizzato da tre anni di crescita seguiti da una fase di correzione marcata. In base a questa lettura, il prossimo dovrebbe essere l’anno di arretramento.

Questo scenario, a nostro avviso, è tuttavia sempre meno probabile, alla luce dell’indebolimento di alcuni dei fattori che, in passato, hanno sostenuto tale dinamica, a partire dall’impatto dell’halving che, per sua natura, si riduce progressivamente a ogni evento successivo. Anche sul fronte dei tassi di interesse, dopo i forti rialzi del 2018 e del 2022, che avevano penalizzato i prezzi degli asset rischiosi, per il 2026 si ipotizza un contesto di riduzione. Inoltre, un uso minore di leva finanziaria nel sistema (dopo le liquidazioni record registrate a ottobre di quest’anno) e un quadro regolamentare più chiaro riducono il rischio di shock improvvisi.
 
In parallelo, il settore potrebbe beneficiare di un orientamento normativo più favorevole alle criptovalute emerso dopo le elezioni del 2024, con un crescente coinvolgimento anche da parte di Wall Street e delle società fintech. Nel complesso, la combinazione di questi fattori potrebbe spingere bitcoin verso nuovi massimi storici, rendendo il ciclo quadriennale sempre meno rilevante.
 
Un secondo aspetto da monitorare per il prossimo anno riguarda la volatilità, da sempre una delle principali critiche rivolte a bitcoin. I dati raccontano, tuttavia, una storia diversa: nel corso del 2025, la volatilità di bitcoin è risultata inferiore a quella di uno dei titoli più seguiti dai mercati azionari: Nvidia. Allargando lo sguardo all’ultimo decennio, emerge inoltre una tendenza chiara e progressiva alla riduzione della volatilità della principale criptovaluta.
 
Riteniamo che ciò rifletta un calo del rischio percepito e una maggiore diversificazione della base di investitori, resa possibile anche dall’accesso tramite strumenti di investimento tradizionali come gli ETF. Un percorso analogo era stato osservato in passato per l’oro, in particolare dopo l’uscita dal gold standard negli Stati Uniti e il lancio dei primi ETF sull’oro nei primi anni Duemila. Questa dinamica di stabilizzazione, a nostro avviso, potrebbe proseguire anche nel 2026.
 
Infine, prevediamo un’ulteriore riduzione della correlazione tra bitcoin e i mercati azionari. Nonostante venga spesso descritto come fortemente legato all’andamento delle borse, l’analisi delle correlazioni mobili a 90 giorni mostra che il legame tra bitcoin e l’indice S&P 500 ha raramente superato la soglia di 0,50, comunemente utilizzata per distinguere una correlazione bassa da una media. Guardando al 2026, l’aspettativa è che questa correlazione si riduca ulteriormente rispetto al 2025, poiché fattori specifici del settore crypto, come i progressi sul fronte normativo e l’adozione istituzionale, potrebbero sostenere il mercato anche in uno scenario in cui le azioni dovessero risentire di valutazioni elevate o di un rallentamento della crescita economica nel breve termine”.