TikTok trova una via d’uscita negli USA: accordo con investitori per una joint venture americana
TikTok ha imboccato la strada che potrebbe garantirle la sopravvivenza negli Stati Uniti. Secondo un memo interno visionato da Business Insider, la piattaforma ha raggiunto un accordo con un consorzio di investitori per la creazione di una joint venture statunitense, che consentirà al social network di operare come entità indipendente negli USA, separata dalla casa madre cinese ByteDance.
La notizia arriva dopo oltre un anno di incertezza politica, legale ed economica, durante il quale TikTok è rimasta sospesa tra il rischio di essere bandito dal web e la ricerca forzata di un compratore americano.

La legge, la Corte Suprema e la pressione politica
Il dossier TikTok si è aperto ufficialmente quando il Congresso ha approvato il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, una legge che imponeva a ByteDance di disinvestire dalle attività statunitensi o affrontare il blocco dell’app sul territorio americano. Alla base del provvedimento, le preoccupazioni bipartisan su sicurezza nazionale, accesso ai dati e influenza straniera, con TikTok classificata come azienda “controllata da un avversario estero”.
ByteDance e TikTok avevano tentato la strada giudiziaria, sostenendo che la legge violasse il Primo Emendamento e la libertà di espressione. Ma a gennaio la Corte Suprema ha respinto il ricorso, confermando la legittimità del principio “vendere o essere banditi”.
Da quel momento, la pressione è aumentata. La Casa Bianca ha concesso ripetute proroghe per evitare un’interruzione improvvisa del servizio, mentre l’amministrazione cercava una soluzione che tenesse insieme sicurezza, mercato e consenso politico.
L’accordo e il ruolo di Trump
Il punto di svolta è arrivato a settembre, quando il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che approvava la vendita delle operazioni USA di TikTok per una valutazione intorno ai 14 miliardi di dollari. Trump aveva già indicato pubblicamente che Oracle e il suo fondatore Larry Ellison sarebbero stati coinvolti nell’operazione, confermando il ruolo centrale di grandi player tecnologici americani come garanti dell’infrastruttura e della gestione dei dati.
Il memo interno ora chiarisce che l’intesa con gli investitori è stata raggiunta e che la nuova joint venture consentirà a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti come soggetto autonomo, attenuando – almeno formalmente – il legame con ByteDance.
Un precedente per la Big Tech globale
La vicenda TikTok segna un precedente rilevante nei rapporti tra tecnologia, geopolitica e regolazione dei mercati digitali. Mai prima d’ora un social network di queste dimensioni era stato costretto, per legge, a ristrutturare la propria proprietà su base nazionale per poter continuare a operare.
La stampa americana legge l’accordo come un compromesso pragmatico. Da un lato, Washington ottiene un maggiore controllo su governance e dati; dall’altro, TikTok evita un bando che avrebbe colpito oltre 150 milioni di utenti statunitensi, creator e inserzionisti compresi.
Il futuro resta sotto osservazione
Resta da capire quanto sarà realmente indipendente la nuova TikTok USA e quale sarà, nel concreto, il ruolo residuo di ByteDance. Ma una cosa è certa: il caso TikTok ha aperto una nuova fase nella regolazione delle piattaforme globali, dove l’accesso ai mercati non è più solo una questione economica, ma anche politica e strategica.
Per TikTok, l’accordo rappresenta una tregua dopo mesi di incertezza. Per l’industria digitale globale, è un segnale: nell’era delle tensioni geopolitiche, anche le app devono scegliere da che parte stare.

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