Inflazione ferma, la Bce pronta ad agire
Nuove misure su quantitative easing e tassi sui depositi nella riunione del 3 dicembre. Draghi: “Faremo quello che è nostro dovere fare il più velocemente possibile”
L’inflazione nell’area dell’euro resta troppo bassa e la Bce è pronta a intervenire con modifiche al quantitative easing e al livello dei tassi sui depositi già nella prossima riunione di giovedì 3 dicembre. Lo ha detto il presidente Mario Draghi.
“Se decidiamo che l’attuale traiettoria della nostra politica monetaria non è sufficiente per raggiungere il nostro obiettivo, faremo quello che è nostro dovere fare il più velocemente possibile”, ha dichiarato il numero uno dell’Eurotower, aggiungendo: “Riteniamo che il programma di acquisto asset sia uno strumento flessibile, potendo essere aggiustato in termini di importo, composizione e durata per raggiungere un orientamento più espansivo”.
Draghi ha citato anche possibili modifiche ai tassi sui depositi: “Il livello del tasso sui depositi può anche rafforzare la trasmissione del programma di acquisto asset, non da ultimo incrementando la velocità di circolazione delle riserve delle banche”.
La Bce ha citato un aumento dei rischi di un mancato raggiungimento del target di inflazione già nei verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria, svoltosi il 22 ottobre scorso.
La Banca centrale ha rilevato che, per quanto producano risultati, le attuali misure di politica monetaria potrebbero non essere sufficienti per il raggiungimento dei livelli desiderati di inflazione, anche perché scarso aiuto arriva dall’esterno, da un processo di riforme strutturali che rimane deludente a da un programma di investimenti della Commissione Ue, il piano Juncker, che stenta a decollare.