Fondi in rosso in aprile

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L’industria del risparmio chiude il mese con una raccolta positiva per 2,4 miliardi, ma per le “gestioni collettive” il saldo è di meno un miliardo. Crollo dei monetari

L’industria del risparmio gestito, come rileva Assogestioni nella sua “Mappa mensile”, ha chiuso il mese di aprile con un saldo positivo, tra raccolta e riscatti, di 2,4 miliardi. Ma a mantenere i conti in positivo sono esclusivamente le gestioni di portafoglio: i gestori istituzionali (tra i quali sono compresi i gestori di fondi assicurativi) hanno registrato una raccolta positiva per 3,4 miliardi. Non così i fondi di investimento (o “gestioni collettive” nella definizione di Assogestioni) che hanno visto defluire dalle loro casse un miliardo in più di quanti ne siano entrati.

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Il dato negativo riguarda le sottoscrizioni “retail”, da parte cioè degli investitori privati, e a crollare sono i fondi monetari, che chiudono il mese con un rosso di 4,8 miliardi. Positive le altre tipologie di fondi, a cominciare dai flessibili (più 2,1 miliardi) e dagli obbligazionari (1,2 miliardi), mentre gli azionari si fermano a più 277 milioni e i bilanciati a più 202 milioni.

Dal punto di vista della forma giuridica, il rosso è da attribuire ai fondi di diritto estero, che chiudono il mese con una prevalenza dei riscatti per quasi 1,9 miliardi, mentre i fondi di diritto italiano sono positivi per 800 milioni.

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Bilancio pesante per il gruppo Generali: i riscatti superano le nuove sottoscrizioni per 3,7 miliardi, tutti relativi ai fondi aperti. Bene invece Intesa Sanpaolo (più 2,1 miliardi). Saldo positivo anche per Pioneer – gruppo Unicredit (800 milioni), Azimut (700 milioni) e Ubi (600 milioni).