Come sono cambiati risparmi e investimenti degli italiani. L’analisi di FABI Federazione Autonoma Bancari Italiani

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Il presidente di ABI Antonio Patuelli, nel suo intervento all’assemblea dell’associazione di pochi giorni fa, ha detto che i risparmiatori in Italia subiscono “una pesante tassazione che spesso li orienta ad investire all’estero” e quindi va ridotta. Nell’infografica GEA, su dati FABI, è illustrato l’andamento degli investimenti degli italiani dal 2019 al 2023. La quota maggiore resta sempre in conti correnti o in contanti (ripresa anche da Istituto GEA)

Analisi e Ricerche FABI
La FABI si è fatta sentire ultimamente con una pacata protesta davanti alla sede di Borsa Italiana. Ma il suo contributo alla vita del mondo bancario in Italia è molto più ampio.

Presente nella stragrande maggioranza delle aziende di credito italiane, dall’anno della sua fondazione ad oggi, la FABI ha partecipato a tutte le trattative e alla stipula dei contratti di categoria, delle convenzioni, degli accordi realizzati nel settore del credito sia in campo nazionale con l’ABI (ex Assicredito ed ACRI), sia in campo provinciale, regionale e aziendale.

La FABI calcola che la ricchezza finanziaria sia cresciuta di 80 miliardi nel 2023; risparmio 5.216 miliardi, +552 miliardi dal 2019 grazie al boom di btp, obbligazioni e fondi comuni: +144 miliardi.

«La ricchezza finanziaria delle famiglie, pari a oltre 5.000 miliardi di euro, cresciuta di 500 miliardi dal 2019 al 2023, nonostante il Covid e l’inflazione alle stelle, resta un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del Paese: equivale a due volte e mezzo il pil italiano e corrisponde a quasi il doppio rispetto al nostro debito pubblico. Le banche, perciò, svolgono un ruolo fondamentale nel gestire, preservare e tutelare i risparmi dei loro correntisti, ma anche per indirizzare le scelte di investimento nell’interesse sia della stessa clientela sia nell’ottica dello sviluppo e del benessere collettivo, anche da un punto di vista sociale” commentava già qualche mese fa il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni.

Un efficiente impiego di tutte le risorse finanziarie degli italiani, magari utilizzate anche per sostenere gli investimenti privati, potrebbe produrre effetti positivi in misura maggiore ai fondi stanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il ruolo del settore bancario è esercitato quotidianamente da 300.000 lavoratrici e lavoratori delle banche che sono sempre al fianco delle famiglie italiane, consigliando, suggerendo e guidando la clientela a compiere scelte consapevoli per la gestione delle risorse finanziarie. La ritrovata voglia di guadagni da parte della clientela conferma la centralità della consulenza in banca.

La nostra categoria è impegnata ogni giorno a rispettare e attuare la Costituzione della Repubblica che fa riferimento proprio alla tutela del risparmio: siamo, in qualche modo, assieme agli addetti di tutto il settore finanziario del Paese, i garanti di quanto stabilito dalla Legge fondamentale dello Stato e, da questo punto di vista, la politica deve avere sempre maggiore attenzione alle prerogative dei bancari italiani» aggiungeva Sileoni.

Numerose sono anche le iniziative editoriali e culturali promosse dal sindacato. Oltre ad organizzare convegni, incontri, seminari d’approfondimento sulle tematiche economiche e del lavoro, la FABI ha anche un proprio think-tank: il Centro Studi Sociali “Pietro Desiderato”, un vero e proprio cenacolo di esperti che supporta l’attività dell’organizzazione con studi e ricerche, dando un contributo al dibattito pubblico sulle argomentazioni di carattere sindacale.