Sam Altman. Le sue idee di sul Reddito di Base Universale e il progetto “Thrive AI Health”

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Sam Altman, il CEO di OpenAI, ha espresso diverse idee riguardo al reddito, in particolare sul Reddito di Base Universale (RBU). Le sue opinioni fanno parte di un tema più ampio su come la società potrebbe adattarsi alle sfide e alle opportunità presentate dalle tecnologie in rapida evoluzione, specialmente l’intelligenza artificiale (IA).

Il Reddito di Base Universale

Sam Altman è un forte sostenitore del Reddito di Base Universale, un concetto secondo cui ogni cittadino riceve una somma di denaro regolare e incondizionata dal governo, indipendentemente da altri redditi. Crede che il RBU possa essere una soluzione alla potenziale riduzione di posti di lavoro a causa dell’IA e dell’automazione. Altman sostiene che l’IA e l’automazione porteranno probabilmente a significative perdite di posti di lavoro, in particolare nelle industrie con compiti ripetitivi o manuali. Per mitigare la disgregazione economica e il disagio sociale che potrebbero derivare dalla disoccupazione di massa, propone il RBU come rete di sicurezza che assicura a tutti un livello di sicurezza finanziaria di base, nell’ambito di una visione più ampia sulla redistribuzione della ricchezza in un’economia sempre più automatizzata. Anzi, proprio la ricchezza generata dall’IA e da altre tecnologie avanzate potrebbe essere utilizzata per finanziare il RBU, assicurando che i benefici del progresso tecnologico siano condivisi in modo più equo nella società.

Altman non ha solo parlato di RBU, ma ha anche sostenuto esperimenti per testarne la fattibilità. Ha finanziato programmi pilota per esplorare come il RBU potrebbe funzionare nella pratica e per raccogliere dati sugli effetti sul comportamento dei destinatari, come modelli di lavoro, imprenditorialità e benessere. Difficile però determinare l’importo appropriato per il RBU, i meccanismi di finanziamento e i potenziali effetti inflazionistici.

La ricerca durata tre anni

Non solo Sam Altman crede al reddito universale, ma ha investito per tre anni in una ricerca specifica mirata a valutarne l’efficacia o a constatarne i limiti: mille dollari al mese a mille persone che simulassero realmente un nuovo modo di gestire la propria vita.

In generale, i destinatari del reddito di base hanno lavorato un po’ meno (1,3 ore in meno cioè 8 giorni in meno all’anno) e si sono dedicati di più al tempo libero. Ad esempio, un padre single  ha chiesto al datore di lavoro di ridurre le ore per trascorrere più tempo con il figlio piccolo.

E’ certamente aumentato lo “spirito imprenditoriale”. Altman si chiedeva all’inizio se le persone con quest’entrata fissa sicura avrebbero realizzato più cose in alcuni casi portando anche vantaggi per la società in cui vivevano. Ebbene, sì. Chi riceveva la somma mensile aveva quasi il 5% in più di probabilità di voler intraprendere un’attività imprenditoriale entro il terzo anno mentre cresceva del 3% la probabilità di avviarla realmente. Si è registrato un aumento particolare della probabilità tra la popolazione nera e le beneficiarie donne.

Qui i settori con maggior aumento delle spese personali

 

Thrive AI Health

“Thrive” è un progetto associato a Sam Altman che si concentra sull’assistenza sanitaria e sull’intelligenza artificiale (IA). La visione di Thrive è incentrata sulla rivoluzione del settore sanitario attraverso l’uso dell’IA per migliorare la diagnostica, i trattamenti e l’assistenza ai pazienti in generale. Ecco cosa comprende generalmente il coinvolgimento di Sam Altman con Thrive AI Health.

Soluzioni sanitarie basate sull’IA
Thrive AI Health mira ad applicare tecnologie IA all’avanguardia alla sanità, in particolare nella diagnosi precoce delle malattie e nella medicina personalizzata. L’obiettivo è utilizzare l’IA per analizzare enormi quantità di dati medici, identificare schemi che gli esseri umani potrebbero non notare e fornire diagnosi più accurate e tempestive. Uno degli obiettivi principali di Thrive AI Health è rendere l’assistenza sanitaria di alta qualità più accessibile e conveniente. Automatizzando compiti complessi e migliorando l’efficienza dei processi sanitari, l’IA può ridurre i costi e rendere le cure mediche avanzate disponibili a una popolazione più ampia.

Innovazione nella Ricerca Medica
Thrive AI Health si concentra anche sull’accelerazione della ricerca medica. L’IA può elaborare e analizzare dati molto più velocemente rispetto ai metodi tradizionali, portando potenzialmente a scoperte più rapide di nuovi trattamenti e terapie. Il progetto pone l’accento sulla cura personalizzata, in cui l’IA adatta i trattamenti ai singoli pazienti in base alla loro storia medica unica, alle informazioni genetiche e ai fattori di stile di vita. Questo approccio si contrappone al modello “standardizzato” e mira a migliorare i risultati affrontando le esigenze specifiche di ciascun paziente. La collaborazione a stretto contatto con professionisti del settore sanitario, ospedali e istituzioni di ricerca mira a integrare senza problemi gli strumenti di IA nei sistemi sanitari esistenti, assicurando che la tecnologia supporti piuttosto che sostituisca l’esperienza umana.

Il ruolo di Sam Altman

In qualità di leader visionario nel campo della tecnologia e dell’IA, il coinvolgimento di Sam Altman in Thrive AI Health riflette il suo interesse più ampio nell’usare l’IA per affrontare grandi sfide sociali. La sua leadership guida la direzione strategica del progetto, concentrandosi sull’implementazione etica dell’IA nella sanità per garantire che porti benefici al maggior numero di persone possibile.