Siamo a un passo dall’eradicare la polio nel mondo, anche grazie all’impegno del Rotary International. Ma non possiamo fermarci
Dal 1985 il Rotary International ha lanciato l’iniziativa PolioPlus, uno dei programmi di vaccinazione e prevenzione più ambiziosi mai realizzati a livello globale. Grazie a questo progetto, il Rotary ha lavorato con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’UNICEF, la Fondazione Bill & Melinda Gates, i governi nazionali e altre organizzazioni partner per assicurare che i vaccini raggiungano anche le aree più remote e difficili del mondo.

Il 24 ottobre si è celebrata la giornata mondiale della lotta contro la polio
All’ultimo piano di Palazzo Lombardia, a Milano, alla presenza del Presidente della Regione Attilio Fontana, il Governatore del Distretto 2041 del Rotary (Città metropolitana di Milano) Michele Catarinella ha ricordato la “ratio” della giornata, sottolineando che fin dal 1985 il Rotary International si è dedicato all’eradicazione della polio.
La giornata è stata organizzata con grande impegno dalla Presidente della Commissione Immagine del Distretto 2041 del Rotary, Graziella Galeasso, che per l’evento, da lei ideato ideato e realizzato, non solo ha ottenuto una delle sale più prestigiose disponibili presso la Regione Lombardia, ma ha anche ottenuto che il grattacielo del Pirellone si illuminasse tutta la notte con la scritta “END POLIO NOW“. Molto lavoro ed impegno è stato profuso da parte dei responsabili regionali, consapevoli dell’importanza del messaggio proposto ai cittadini.
Quarant’anni di campagna vaccinale
Per capire i risultati raggiunti, basta pensare che all’inizio di questa campagna vaccinale si verificavano nel mondo 1.000 nuovi casi di polio ogni giorno, mentre oggi, quarant’anni dopo, il 99% del mondo ne è stato liberato. Il vaccino orale antipolio (OPV) è stato fondamentale nella riduzione globale della malattia. Semplice da somministrare, economico e sicuro, ha permesso di proteggere oltre 3 miliardi di bambini dal rischio di contrarre la polio. Ma ancora non possiamo fermarci.
Siamo a un passo dall’eradicare la polio. Tuttavia, questa ultima fase è la più difficile
Le difficoltà logistiche, i conflitti politici e bellici, la disinformazione sui vaccini rappresentano ancora grandi ostacoli. Ma con la costante determinazione del Rotary e dei suoi partner, siamo certi che un mondo senza polio sia raggiungibile. Il Rotary sta lavorando duramente per raccogliere gli ultimi tutti i fondi necessari per completare il lavoro. Ogni donazione, grande o piccola, può contribuire a proteggere un bambino dalla polio per avvicinarsi al traguardo.
La recrudescenza della polio nelle zone di guerra, come la Striscia di Gaza, è una questione di salute pubblica molto preoccupante. In tali contesti, conflitti prolungati e instabilità possono compromettere gravemente le infrastrutture sanitarie e ostacolare le campagne di vaccinazione di massa, creando un ambiente favorevole alla diffusione di malattie altrimenti prevenibili come la polio.
I principali fattori che contribuiscono alla ricomparsa della polio in queste aree sono, anzitutto, legati all’interruzione dei servizi sanitari: I conflitti danneggiano ospedali, centri sanitari e le reti di distribuzione di farmaci, inclusi i vaccini. La mancanza di accesso regolare a cure sanitarie e vaccinazioni aumenta il rischio di epidemie. Inoltre le guerre spingono grandi quantità di persone a spostarsi, spesso in condizioni di sovraffollamento e in ambienti poco igienici. Questi fattori facilitano la trasmissione del virus della polio, che si diffonde principalmente attraverso l’acqua contaminata o per via orale.
Difficoltà logistiche per le vaccinazioni
La sicurezza precaria impedisce agli operatori sanitari di raggiungere molte comunità. Le campagne di vaccinazione sono spesso interrotte o insufficienti, il che lascia i bambini non vaccinati esposti al rischio. In tempi di guerra, la fiducia nelle istituzioni può diminuire, e le campagne di disinformazione possono aumentare la riluttanza delle famiglie a vaccinare i propri figli.
In particolare, nella Striscia di Gaza, dove il conflitto è stato particolarmente devastante, queste dinamiche sono evidenti. Gli scontri continuativi hanno ridotto l’accesso alle cure sanitarie e al vaccino orale contro la polio, che è essenziale per prevenire la diffusione del virus. Negli ultimi anni, ci sono stati timori che il virus possa riprendere forza, come accaduto in altre aree di conflitto, sebbene non vi siano state epidemie significative riportate di recente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che collabora costantemente con la Rotary Foundation, continua a lavorare per monitorare la situazione, implementare campagne di vaccinazione d’emergenza e fornire supporto sanitario, ma i conflitti prolungati complicano notevolmente questi sforzi.

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