Mercato azionario: pesa l’incertezza USA

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I Nel mese di ottobre i mercati azionari europei hanno registrato il calo mensile più consistente degli ultimi dodici mesi. Se uno dei motivi principali è da ricercarsi nella pubblicazione di risultati societari contrastanti, un altro è da attribuire alla maggiore probabilità che gli investitori davano ad una vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, in vista del rialzo di quasi 50 punti base dei tassi a lungo americani – probabilità che si è poi verificata. La contrazione dei dati economici in Europa e l’aumento delle tensioni in Medio Oriente hanno rappresentato un fattore aggravante.

Il quadro non è però così cupo, considerando che da due mesi l’inflazione è vicina alla soglia del 2% in Europa e che la Banca centrale europea continua con l’allentamento monetario per ridare tono all’economia.

Dati economici dell’Eurozona sotto le attese

A ottobre la Bce ha tagliato di 0,25 punti, portando il tasso sui depositi al 3,25%, il terzo taglio effettuato da giugno. Se l’inflazione nell’Eurozona è scesa al livello più basso degli ultimi tre anni, gli indicatori macroeconomici rimangono più contrastanti. Le indagini sull’attività economica e sul sentiment, insieme al dato sull’inflazione a settembre, sono risultati tutti leggermente inferiori alle attese.

Negli Stati Uniti a ottobre l’inflazione headline è aumentata al 2,6% su base annua, rispetto al 2,4% di settembre, ancora sopra l’obiettivo del 2% della Fed. L’inflazione dei servizi è invece rimasta stabile al 4,70% e mostra aspetti di viscosità.

Outlook: Stati Uniti sotto i riflettori

L’attenzione degli investitori è ora concentrata sugli Stati Uniti, dove l’elezione di Donald Trump come nuovo Presidente potrebbe avere ripercussioni significative sui piani economici, finanziari e geopolitici degli Stati Uniti e del resto del mondo. Sarà necessario dissociare gli elementi a breve termine da quelli più strutturali che ne deriveranno.

Si prevede quindi una significativa volatilità sui mercati azionari, mentre la pubblicazione dei risultati societari di fine trimestre continuerà a offrire opportunità. In queste condizioni ci sembra comunque opportuno mantenere una buona diversificazione del portafoglio.