Telmo Pievani. Evoluzione: dalla biblioteca di Babele a “Tutti i Mondi Possibili”

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Tutti i mondi possibili: un nuovo racconto

Un’avventura nella grande biblioteca dell’evoluzione

Intrecciando scienza, filosofia e letteratura, tra Borges e Italo Calvino, Telmo Pievani ci guida attraverso Babele per mostrarci quanto è vasto e sconosciuto il mondo del possibile che non si è ancora realizzato.

Nel 1976, una giovane studentessa di ingegneria di Princeton è a Madrid in vacanza. Legge “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges e ha un’illuminazione. Immagina quegli scaffali sterminati e si immedesima nel destino del bibliotecario che si aggira disperato alla ricerca del libro dei libri, quello che contiene le risposte ai misteri fondamentali della vita. Prima di lei, John Maynard Smith aveva fantasticato sull’esistenza di un’analoga libreria: piena non di libri, ma di proteine. Più di recente, alcuni biologi hanno ricostruito lo spazio combinatorio ideale – il morfospazio – di tutti gli animali e di tutte le piante possibili.

Ma qual è il senso, per la scienza, di immaginare mondi che non esistono per spiegare la realtà? Perché il morfospazio degli animali è pieno di zone vuote? Dopo più di 40 anni di tenaci ricerche e di disavventure, quella giovane lettrice, Frances Arnold, svelerà l’enigma e scoprirà forme e combinazioni che l’evoluzione non aveva ancora esplorato. Un viaggio appassionante, da Madrid a Stoccolma.

Telmo Pievani e l’evoluzione

Telmo Pievani è un noto filosofo della scienza e divulgatore scientifico italiano, specializzato nello studio dell’evoluzione e delle teorie darwiniane. Il suo pensiero sull’evoluzione è caratterizzato da una visione multidisciplinare che integra biologia, filosofia e antropologia.

L’evoluzione come processo contingente e non finalista. Pievani sottolinea che l’evoluzione è un processo contingente, privo di scopi o direzioni prestabilite. Si basa sulla casualità delle mutazioni genetiche e sulla selezione naturale, senza un disegno predeterminato. Questo significa che l’evoluzione non mira a creare esseri “perfetti”, ma si adatta continuamente alle pressioni ambientali. Pievani è un sostenitore della necessità di ampliare la teoria dell’evoluzione darwiniana per includere nuovi concetti come la plasticità fenotipica, l’epigenetica e l’evoluzione culturale. Ritiene che queste dimensioni integrative arricchiscano il modello classico senza contraddirlo.

La contingenza storica

Ispirandosi a Stephen Jay Gould, Pievani evidenzia come l’evoluzione sia fortemente influenzata dalla contingenza storica. Gli eventi casuali, come le estinzioni di massa, hanno un ruolo cruciale nel plasmare la diversità della vita sulla Terra. Questo porta a un universo biologico che non è inevitabile ma il risultato di un intreccio di caso e necessità. Nel contesto dell’evoluzione umana, Pievani critica l’idea lineare e progressiva di una scala evolutiva che conduce inevitabilmente all’Homo sapiens. Preferisce rappresentare l’evoluzione umana come un “cespuglio” con molte ramificazioni, molte delle quali si sono estinte, lasciando una sola specie sopravvissuta.

L’importanza della narrazione scientifica

Pievani insiste sul ruolo della divulgazione per combattere il negazionismo scientifico e l’antidarwinismo. Attraverso libri, conferenze e articoli, cerca di rendere accessibili a tutti i concetti scientifici, evidenziando l’importanza della conoscenza evolutiva per comprendere meglio il nostro posto nel mondo.

Opere principali

  • “La vita inaspettata” (2011): un libro che esplora il ruolo della contingenza nell’evoluzione.
  • “Evoluti e abbandonati” (2014): un’analisi critica dell’evoluzione umana.
  • “Il quinto principio” (2020): una riflessione filosofica sulla natura dell’evoluzione e della complessità.