Quando il gioco è protagonista di opere d’arte

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Il gioco è sempre stato un momento centrale per l’uomo come mezzo di svago dopo il lavoro e lo svago, in grado anche di rivelare importanti aspetti della condizione umana. Come ogni altro momento di vita, anche il gioco è stato rappresentato visivamente da tanti artisti che hanno mostrato scene di gioco sulle proprie tele cogliendo aspetti sociali, psicologici e morali dell’atto.

Il forte legame tra gioco e arte è evidente, tanto che questo tema ha ispirato varie opere che ancora oggi affascinano e fanno riflettere, dai barocchi ai modernisti. Andiamo allora a vedere alcune delle opere più famose che hanno immortalato il gioco, dalle carte alla roulette ma non solo, analizzandole nel dettaglio e provando a cogliere alcune sottigliezze.

I Bari di Caravaggio

Partiamo da quella che può considerarsi una delle opere più famose di Michelangelo Merisi da Caravaggio, ovvero “I Bari”, del 1594. Il quadro affronta il tema dell’inganno nel gioco e la scena in questione rappresenta tre personaggi che giocano a carte: un giovane innocente, un baro più esperto e un complice che sta guardando il gioco. L’inganno in atto che vediamo nel dipinto è quello del baro che nasconde dietro la schiena alcune carte, con il suo compare che gli suggerisce cosa fare.

In questo caso dunque il gioco diventa un’allegoria dell’inganno e della furbizia umana e l’uso della luce e delle ombre enfatizza la tensione drammatica della scena. Caravaggio ci mostra come il gioco può diventare strumento di manipolazione e sopruso, dando di fatto a quest’ultima un’accezione che può essere interpretata come negativa.

Cani che giocano a poker di Cassius Marcellus Coolidge

Non tutte le opere d’arte sul gioco sono drammatiche o negative e in alcune esce anche un forte lato ironico. È il caso della serie di quadri “Cani che giocano a poker”, dipinta da Cassius Marcellus Coolidge tra il 1894 e il 1910. Questa serie di dipinti ha un tono giocoso e surreale e mostra gruppi di cani antropomorfizzati che giocano a carte in contesti reali, spesso con espressioni ridicole e situazioni grottesche.

Queste immagini sono note anche perché rappresentano le dinamiche del gioco d’azzardo, insito nella natura umana. Ogni cane è un giocatore di poker specifico con la propria strategia e atteggiamento, e le loro espressioni sono iconiche. Oggi le dinamiche di questo gioco sono cambiate perché il gioco si può trovare anche su una piattaforma per giocare a poker ma sono immutate le regole e le caratteristiche del gioco. Così come resta invariata la sua grande popolarità.

I giocatori di carte di Paul Cézanne

Anche un artista importante come Paul Cézanne rientra nella cerchia di coloro che hanno rappresentato il gioco. Il post-impressionista francese lo ha fatto con la sua serie “I giocatori di carte” (1890-1895), in cui ne presenta una prospettiva più contemplativa. Si tratta di cinque versioni che raffigurano uomini seduti a un tavolo intenti a giocare a carte con un’espressione seria e assorta.

Stavolta il gioco è sinonimo di routine e quotidianità, un rituale che appare come un eccesso. Tutto nelle opere, dalle forme ai colori, trasmettono un senso di equilibrio e concentrazione, che danno al gioco un effetto che va oltre al semplice passatempo, diventando momento di riflessione e confronto.

Al tavolo della roulette di Edvard Munch

Infine chiudiamo con l’opera “Al tavolo della roulette a Monte Carlo” (1892), realizzata nel 1892 da Edvard Munch, artista famoso per aver dipinto L’Urlo. Presto si aprirà una mostra attesissima delle sue opere in Italia, a Roma. Il quadro è dedicato al gioco d’azzardo e qui l’artista norvegese ha catturato perfettamente l’atmosfera ansiosa e nervosa che si respira in questi momenti di azzardo

I personaggi sono infatti completamente in trance e concentratissimi mentre la pallina gira sulla roulette. Tutta la scena assume un senso di inquietudine e dramma grazie alla luce fioca e ai colori forti, tipici dello stile di Munch. Quest’opera non descrive solamente il gioco ma si sofferma in particolare sulle emozioni umane che lo accompagnano: la dipendenza dal rischio, la paura della sconfitta e il desiderio di vincere. Munch trasforma il gioco in un’allegoria delle aspettative e incertezze della condizione umana con la sua sensibilità espressionista.