Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (Cop16). Poco presente l’Italia
Si sono conclusi i tre giorni di negoziati della 16ma Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (Cop16) organizzata presso la sede della FAO a Roma. Un incontro importante, a quattro mesi dalla brusca sospensione dei lavori della Cop16 in Colombia a causa di un’accesa disputa tra i Paesi ricchi e il resto del mondo. Uno degli obiettivi principali della conferenza era monitorare l’implementazione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, valutando i progressi compiuti dai vari paesi nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel 2022,
L’obiettivo di questi giorni era quello di raggiungere accordi sui temi strategici di conservazione della biodiversità e ripristino degli ecosistemi per fermare la perdita di natura entro il 2030. In questa occasione, oltre 150 paesi si sono riuniti per proseguire i negoziati e cercare di raggiungere un accordo sui temi chiave relativi alla conservazione della biodiversità e al ripristino degli ecosistemi.
Un aspetto centrale di questi incontri è stato il riconoscimento dell’importanza di trasformare i sistemi agroalimentari per sostenere gli obiettivi globali sulla biodiversità. La FAO ha sottolineato la necessità di un’azione incisiva in questo settore per garantire il successo delle strategie di conservazione a livello mondiale.
Però ha fatto molto discutere la scarsa rappresentanza delle istituzioni italiane, nonostante siano ormai passati già tre anni dall’introduzione nell’articolo 9 della Costituzione della Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. A rappresentare l’Italia, alcuni tecnici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), è anche il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro.
L’articolo 9 della Costituzione italiana è stato modificato nel 2022 per includere esplicitamente la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
Ecco il testo attuale:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”
COP16 della natura
In segno di protesta Legambiente, Greenpeace, A Sud, Marevivo e WWF, le associazioni che compongono il Climate Pride, hanno dato vita a una “COP16 della natura” in cui sono le specie animali a decidere come salvaguardare la biodiversità proteggendo e ripristinando gli ecosistemi naturali in modo giusto ed equo, per le generazioni che verranno.

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