Il cambiamento climatico manda in crisi il settore assicurazioni. Perdite per 368 miliardi di dollari nel mondo
Gli eventi naturali globali nel 2024 hanno causato perdite economiche per 368 miliardi di dollari (2023: 397 miliardi di dollari), trainate dagli uragani e dalle
tempeste convettive (Scs) negli Stati Uniti, con un aumento del 14% rispetto alla media del 21esimo secolo. Il 2024 si attesta come il nono anno consecutivo con perdite superiori a 300 miliardi di dollari. Il report 2025 Climate and Catastrophe Insight – realizzato da Aon identifica i trend globali del clima
per quantificare il rischio e l’impatto sulla comunità degli eventi meteorologici estremi nel 2024.
L’Italia è sottoassicurata rispetto al rischio climatico
Secondo l’EIOPA, l’agenzia di vigilanza sulle assicurazioni e sulle pensioni aziendali e professionali nell’Unione europea, l’Italia (insieme alla Grecia) è il Paese con un rischio climatico più elevato a fronte di una copertura assicurativa più bassa. L’area mediterranea, come diversi studi affermano, è tra le più soggette a riscaldarsi al mondo. Questo implica diverse conseguenze che, in misura più o meno eterogenea, abbiamo cominciato a sperimentare in questi anni. Non ultima l’estate appena trascorsa, definita dagli scienziati la più calda della storia.
Il nostro Paese è al settimo posto nell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per i premi delle assicurazioni sulla vita, ma è in venticinquesima posizione per quanto riguarda invece il rischio climatico, con una copertura danni che arriva all’1,9% del PIL a fronte del 4,6 francese, del 3,9% spagnolo e del 2,9% di Spagna e Regno Unito. I terremoti, secondo l’agenzia, generano il 98% dei rischi non assicurati, seguiti da alluvioni (97%), incendi e tempeste.
A partire dal 31 marzo 2025, scatterà l’obbligo per le imprese di stipulare una polizza per assicurare terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature contro i danni dovuti alle calamità naturali. Restano esclusi professionisti e imprenditori agricoli. Altri dettagli nel nostro articolo precedente.

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