Prospettive economiche di Capital Group: maggiore incertezza, crescita più contenuta
Esistono molte modalità per descrivere le prospettive economiche degli Stati Uniti e del mondo. Tuttavia, a metà del 2025, una parola è emersa con forza: incertezza. La mancanza di chiarezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti, con l’aumento dei dazi al centro della tempesta, ha provocato uno shock all’economia globale. Per la prima volta dal 2022, il PIL degli Stati Uniti nel primo trimestre ha registrato un calo. Alcune aziende hanno interrotto la pubblicazione delle previsioni. Gli investimenti di capitale sono stati rinviati. I volumi di merci sono crollati nei principali porti. Le assunzioni hanno subito un rallentamento.
Con l’aumentare dell’incertezza politica, le previsioni di crescita economica globale sono in calo. Sulla base degli ultimi dati disponibili del Fondo Monetario Internazionale, sono state pubblicate revisioni al ribasso per gli Stati Uniti, l’Europa, il Giappone e molti mercati emergenti. I recenti negoziati commerciali che hanno coinvolto Stati Uniti, Europa e Cina sono incoraggianti, ma resta ancora molto da fare.
Molte aziende stanno premendo il pulsante di pausa perché non sanno quali saranno le regole tra una settimana, un mese o un anno. Anche se alcuni dazi dovessero essere alla fine ridotti o revocati, questo effetto di pausa avrebbe comunque un impatto. Se questo ci spingerà o meno verso una recessione rimane una questione aperta, ma aumenta significativamente il rischio.
In un certo senso, l’incertezza è diventata un dato economico da tenere in considerazione, proprio come altri dati concreti quali l’occupazione, i consumi e gli investimenti delle imprese. Crediamo che gran parte delle previsioni economiche attuali siano in realtà previsioni politiche. E questo è difficile da fare quando le politiche possono cambiare così rapidamente.
Ritorna con forza la volatilità dei mercati
La volatilità dei mercati è aumentata notevolmente nella prima metà dell’anno, quando gli Stati Uniti hanno introdotto una serie di nuovi dazi doganali nei confronti di quasi tutti i loro partner commerciali, compresi Canada, Messico e Cina. Seguendo uno schema ormai familiare, la notizia ha scosso i mercati azionari e obbligazionari, seguita da forti rialzi quando i dazi sono stati successivamente ridotti o sospesi. Alla fine di maggio, le azioni statunitensi, rappresentate dall’indice S&P 500, avevano recuperato quasi tutte le perdite precedenti, grazie al favorevole orientamento degli investitori verso le prospettive di una revisione degli accordi commerciali.
Probabilmente abbiamo raggiunto il picco di incertezza ad aprile. È stato allora che è stata annunciata la più ampia serie di dazi doganali, in quello che il presidente Donald Trump ha definito il “Liberation Day”. Da allora abbiamo assistito ad alcuni progressi incoraggianti. Se riusciremo a risolvere gran parte di questa incertezza, credo che i mercati potrebbero registrare un andamento più regolare nella seconda metà dell’anno.
Quattro scenari per un riassetto globale
Facendo un passo indietro e osservando il quadro generale, rileviamo che il mondo sta chiaramente cambiando in modi che non si vedevano da decenni. Questo riassetto globale – politico, militare, economico – è dirompente e probabilmente rimarrà tale fino a quando non prenderà forma un nuovo ordine. Siamo nel mezzo di una ristrutturazione fondamentale dell’ordine geopolitico così come lo conosciamo dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il sistema globale integrato su cui abbiamo fatto affidamento negli ultimi decenni sta cambiando rapidamente e in futuro potrebbe apparire molto diverso.
Il Night Watch di Capital Group, un team di economisti, analisti politici e gestori di portafoglio, sta cercando di comprendere questi cambiamenti attraverso l’analisi di scenari. Piuttosto che fare previsioni, identifica una serie di potenziali esiti e li collega alle implicazioni per gli investimenti.
Nella loro analisi iniziale, hanno individuato quattro scenari su larga scala che potrebbero verificarsi nei prossimi anni, mentre il mondo cerca un nuovo equilibrio. Una guerra commerciale globale e il mutamento delle alleanze politiche potrebbero rallentare la crescita economica mondiale, alimentare l’inflazione e aumentare il rischio di recessione. D’altro canto, negoziati commerciali rapidi e conclusi con successo potrebbero innescare una ripresa dei mercati.

LMF green
Mente e denaro
Sala Stampa