Candriam – BCE conferma i tassi attuali. Prematuro pensare a rialzi nel 2026
A cura di Nicolas Forest, CIO di Candriam
Con la decisione di oggi di lasciare invariati i tassi di riferimento, mantenendo il tasso sui depositi al 2%, la BCE ha deciso di confermare piuttosto che cambiare la sua politica. Le previsioni di crescita più solide dovrebbero continuare a sostenere l’euro.
Dopo aver attuato tagli dei tassi per un totale di 100 punti base all’inizio dell’anno, la BCE ha fatto una pausa poiché la crescita dell’eurozona si è dimostrata più solida del previsto e l’inflazione rimane vicina all’obiettivo. Il ciclo di allentamento sembra essere quindi completato. L’attività creditizia è in ripresa grazie a una trasmissione fluida della politica monetaria, la comunicazione si è adattata a un contesto più volatile e i pilastri fondamentali del quadro monetario – un obiettivo di inflazione simmetrico del 2% e un insieme di strumenti flessibili – rimangono intatti.
Guardando avanti, i tassi dovrebbero rimanere invariati per tutto il prossimo anno. Mentre le nuove iniziative industriali e di difesa dovrebbero sostenere la crescita, in particolare in Germania, il sostegno fiscale altrove dovrebbe rimanere moderato. L’inflazione dovrebbe calare leggermente in Europa, con il rallentamento della crescita salariale e il proseguimento della traiettoria deflazionistica delle esportazioni cinesi.
I mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 20% circa di un aumento dei tassi da parte della BCE entro la fine del 2026, uno scenario che appare prematuro a meno che non si verifichi una sorpresa al rialzo significativa della crescita nella seconda metà del 2026. Al contrario, la Federal Reserve è rientrata in una fase di allentamento, con una politica sempre più influenzata dall’andamento del mercato del lavoro: una divergenza che potrebbe diventare un fattore più importante nelle dinamiche relative ai tassi e alle valute.

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