JLL presenta il Global Real Estate Technology Survey 2025: in Italia crescita significativa dell’AI nel real estate

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 JLL presenta la nuova ricerca “Global Real Estate Technology Survey 2025” con evidenze nazionali lato aziende occupier e investitori.
Lo studio – condotto a livello globale su più di 1.000 decision maker in 16 Paesi per il segmento occupier e su più di 500 senior decision makers in 15 mercati lato investitori – offre uno spaccato sul contesto italiano, evidenziando come si stia confrontando con le sfide della trasformazione tecnologica nel real estate.  In particolare, vengono analizzate le opportunità di implementazione nelle strategie aziendali, soprattutto per quanto riguarda la modernizzazione dei processi e l’integrazione dell’AI nei sistemi aziendali.
Occupier
Negli ultimi tre anni, la percentuale di aziende che hanno avviato progetti pilota di intelligenza artificiale nel corporate real estate (CRE) è cresciuta rapidamente, passando a livello globale dal 5% al 92%. In linea con i trend internazionali, negli ultimi due anni in Italia siamo passati dal 64% del 2024 al 95% nel 2025. Nonostante questa crescita esponenziale, il mercato si trova ancora nelle prime fasi di sperimentazione: la maggior parte delle organizzazioni è impegnata a individuare le soluzioni più efficaci per riuscire a scalare l’adozione dell’intelligenza artificiale verso una piena implementazione.
L’Italia si distingue nella pianificazione tecnologica strategica, ma affronta sfide nell’esecuzione
Le aziende italiane intervistate sono in prima linea nell’implementare audit delle tecnologie esistenti, dei dati e dei processi (68% rispetto al 40% a livello globale) e nel coinvolgimento della leadership (49% rispetto al 38% a livello globale), ma sono meno reattive nell’implementare la modernizzazione dei sistemi (27% rispetto al 34% globale).
Le priorità strategiche per i prossimi tre anni della C-Suite delle aziende italiane intervistate si concentrano su
  • l’efficientamento dei costi energetici (59%);
  • l’aumento della produttività della forza lavoro (59%);
  • il raggiungimento dell’efficienza organizzativa (56%).
A queste si aggiungono altri due elementi considerati significativi per importanza complessiva: la riduzione dei costi operativi, attraverso l’ottimizzazione del portfolio, e la retention dei talenti.
How important are the following objectives to your C-suite business strategy for the next 3 years?
Source: JLL Research – Tech Survey, Occupiers, Italy sample
Le aree di maggiore utilizzo
 
Le aree strategiche in cui l’AI è maggiormente applicata nelle aziende italiane intervistate sono:
  • utilizzo e analisi di dati nel settore immobiliare (41%);
  • ottimizzazione dei portafogli (41%);
  • location strategy (38%);
Rispetto agli altri Paesi, le realtà italiane mostrano un’adozione più misurata nella gestione energetica (28% rispetto al 45% globale) e nelle facility operations (23% rispetto al 33% globale), evidenziando opportunità di crescita in queste aree prioritarie.
 
L’approccio strategico nell’implementazione
Nell’implementazione della tecnologia, gli occupier italiani intervistati mostrano una preferenza per un approccio che combina controllo interno e implementazione esterna, ricorrendo a  partnership tecnologiche strategiche in outsourcing del 46% contro il 36% a livello globale
“Dalla ricerca emerge che le aziende che hanno sviluppato nel CRE programmi Tech di successo ottengono vantaggi compresi tra i 20 e i 60 punti percentuali rispetto alle altre in tutte le principali aree analizzate” dichiara Francesca Fantuzzi, Head of Research di JLL Italia. “I benefici maggiori riguardano l’incremento delle competenze digitali del team CRE, la produttività, la riduzione dei costi operativi, la capacità di rispondere agilmente ai cambiamenti del mercato, la gestione dei rischi e il conseguimento di risparmi energetici. Questi risultati confermano che l’ottenimento di benefici rilevanti nell’adozione dell’intelligenza artificiale è legato soprattutto all’attuazione di programmi Tech CRE efficaci e integrati”.
Investitori
Anche gli investitori immobiliari italiani mostrano un forte interesse verso la sperimentazione dell’AI: l’80% del campione intervistato sta già testando applicazioni o ne prevede l’adozione entro l’anno (la media globale è pari all’88%).
Il 95% degli investitori intervistati riconosce il valore della tecnologia nel gestire la volatilità di mercato e nel migliorare la performance degli asset, creando basi solide per un’implementazione sistematica dell’AI nei processi di investimento. Questo approccio si traduce in una chiara propensione per partnership consulenziali e pianificazioni strutturate: il 90% delle società dispone infatti di roadmap tecnologiche specifiche per asset class e di strategie integrate.
Le aree di maggiore utilizzo
Per gli investitori intervistati, l’AI risulta utilizzata soprattutto in tre ambiti:
  • workflow dei dati (56%);
  • gestione dei progetti di investimento e attività sviluppo (50%);
  • investment e portfolio management (31%).
L’adozione della tecnologia lungo l’intera catena del valore – nelle aree di leasing e gestione degli occupier (38%) e nei processi di acquisizione e dismissione (31%) – evidenzia un approccio complessivo in evoluzione nell’integrazione tecnologica del settore.
L’approccio strategico nell’implementazione
Gli investitori immobiliari italiani intervistati dimostrano una spiccata preferenza per l’implementazione di tecnologie con il supporto di partner esterni, con il 50% che si affianca a grandi aziende tecnologiche e il 44% che acquista da terzi prodotti specializzati di intelligenza artificiale per il settore immobiliare. Questa strategia di partnership consente l’accesso a capacità tecnologiche avanzate mantenendo al contempo l’attenzione sugli investimenti e il controllo strategico sui processi decisionali.
I risultati della nostra ricerca confermano che l’Italia ha imboccato con decisione la strada della trasformazione tecnologica nel real estate” commenta Alberico Radice Fossati, Country Leader & Head of Capital Markets di JLL Italia. “L’adozione dell’intelligenza artificiale da parte di occupier e investitori non è solo un indicatore di maturità digitale, ma un elemento che sta ridefinendo modelli operativi, processi decisionali e performance degli asset. La combinazione tra sperimentazione strutturata, partnership tecnologiche e una crescente consapevolezza del valore dei dati rappresenta oggi il principale motore di competitività del settore”.