Weekly Newsletter di Cassa Lombarda: l’analisi settimanale dei mercati finanziari
Macro review
I dati di questa settimana in Usa hanno mostrato che la produzione manifatturiera si è contratta al ritmo più rapido di quest’anno (PMI -1,6 punti a 48), e che il mercato del lavoro ha mostrato segnali di debolezza. I verbali dell’ultima riunione della BCE hanno rivelato che la Banca Centrale tiene aperta la porta per un taglio dei tassi a settembre, senza fornire però un percorso chiaro sull’evoluzione dei tassi; le prospettive a breve termine per la crescita economica si sono deteriorate, mentre le pressioni inflazionistiche nel settore dei servizi sono persistenti. L’attività manifatturiera in Eurozona ad agosto si è ulteriormente contratta, mentre il PMI Servizi è salito principalmente per effetto delle Olimpiadi in Francia. In UK, gli indici PMI di agosto per i settori manifatturiero e dei servizi hanno continuato a espandersi, suggerendo che l’economia rimane solida nel 3* trimestre, dopo un tasso di crescita dello 0,6% nel trimestre precedente, pubblicato la settimana precedente.
Azioni
Settimana positiva per l’azionario globale, con un progressivo ritorno alla normalità dopo la forte volatilità di inizio mese . L’attesa per i tagli dei tassi ha contribuito a rasserenare gli operatori. Lo Stoxx Europe 600 ha registrato la terza settimana consecutiva di rialzo, periodo più lungo da marzo. L’indice ha rimbalzato dopo un inizio di agosto turbolento, grazie a dati economici resilienti che hanno attenuato le preoccupazioni per una recessione negli Stati Uniti.
Obbligazioni
I tassi si sono mossi per l’intera settimana sulle aspettative del discorso di Powell a Jackson Hole, con un mercato pressoché attendista. Il tasso decennale del Bund ha chiuso la settimana poco variato in area 2,22%. Poco mosso anche il rendimento del decennale italiano, con lo spread a 134bp L’attività di primario corporate in Europa è stata significativa con circa €13 mld di transazioni prezzate sul segmento euro investment grade. Un livello superiore ai €10 mld per la medesima settimana era stato toccato solo nel 2018 e nel 2022.
Valute e materie prime
L’euro ha toccato il massimo da luglio 2023 contro il dollaro, dopo che i verbali dell’ultima riunione della FED hanno confermato che avrebbe iniziato a ridurre i tassi di interesse a settembre. Lo yen si è rafforzato dopo che governatore della BoJ, Kazuo Ueda, ha dichiarato al Parlamento che la Banca Centrale continuerà a puntare a ulteriori aumenti dei tassi (dopo l’incremento a fine luglio che ha scosso i mercati finanziari) se l’economia e l’inflazione cresceranno in linea con le sue proiezioni. Il petrolio ha terminato l’ottava in calo dello 0,94% (WTI), dopo aver toccato il minimo da gennaio a metà settimana su calo della domanda, prezzi in discesa e negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. Il mercato globale del greggio è previsto trovarsi in una situazione di surplus (da deficit) il prossimo trimestre se l’Opec+ implementerà da ottobre il piano previsto di aumento della produzione. Il prezzo del gas europeo è sceso dei circa il 6% nella settimana grazie ad aspettative che l’Europa si sta avvicinando alla stagione fredda con scorte elevate. L’oro ha chiuso la settimana positiva vicino a nuovi massimi grazie alle crescenti scommesse su un taglio dei tassi da parte della FED. La ripresa del prezzo del rame ha perso di vigore e si è esaurita più rapidamente di quella di altri metalli di base, con il mercato che si mantiene in eccesso d’offerta, essenzialmente per effetto di un aumento della produzione globale ed una domanda meno dinamica a livello mondiale per le incertezze economiche persistenti.
Outlook
Powell ha confermato le aspettative del mercato, indicando che è arrivato il momento di iniziare ad aggiustare la politica monetaria. La velocità e la tempistica dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati economici, dall’evoluzione dell’outlook e dai rischi. Il mercato aveva prezzato tagli di 100 bps da parte della FED entro fine anno. Il 6 settembre sarà pubblicato l’importante job report americano che fornirà nuove indicazioni sullo stato di salute del mercato del lavoro dopo la delusione di luglio, e l’ultimo prima della decisione della FED del 18 settembre. Sul segmento corporate è preferibile mantenere una preferenza per un posizionamento difensivo; l’incertezza sulla crescita economica sia in Usa che Cina fa sì che i settori ciclici (Autos, Risorse di Base, Chimici e Beni Industriali e Servizi) sembrino più vulnerabili in autunno rispetto ai loro omologhi meno sensibili alla crescita (difensivi come utilities, telecom ed healthcare). Le Banche, seppur con il picco del ciclo probabilmente alle spalle, i fondamentali dovrebbero restare solidi nonostante il graduale ritiro dei margini d’interesse ed il lento aumento degli accantonamenti rischi.

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