Il mercato immobiliare e la selezione naturale. Il parere di Luca Dondi dall’Orologio

Redazione -

Il mercato immobiliare e la selezione naturale
Alcune delle riflessioni sul mercato immobiliare italiano formulate a fine febbraio hanno trovato puntuale nel recente bollettino trimestrale dell’Agenzia delle Entrate.
Compravendite
Si rafforza la crescita, con il tendenziale che passa da +2,7% (III 2024) a +7,6% (IV 2024). La quota di acquisti sostenuta da mutuo stenta a riportarsi sui livelli di qualche anno fa, scivolando addirittura di qualche punto dal 44,1% al 41,5%, nonostante in 12 mesi il tasso medio di interesse sui mutui erogati sia passato dal 4,51% al 3,31%.
Prima Evidenza
Il mercato residenziale viaggia sotto il suo potenziale perché le banche mantengono un atteggiamento prudente avendo individuato forme di remunerazione meno rischiose ma altrettanto generose.
Corollario
Osservando i fenomeni solo dal lato della domanda si rischia di incorrere in sopravvalutazioni.
Locazioni
Il numero di contratti stipulati nell’ultimo anno è sceso dello 0,3%, a fronte di un aumento dei canoni del 3,7%.
Ad essere calati maggiormente sono i contratti ordinari di lungo periodo, che in 12 mesi sono diminuiti del 2,7% (con punte superiori al 3% nei comuni ad alta tensione abitativa).
Seconda Evidenza
In assenza di interventi, il mercato della locazione diventa sempre più esclusivo. I sussulti di vitalità registrati in corrispondenza dei contratti a canone concordato a Milano dimostrano che le politiche qualcosa possono fare.
Conclusione
Se non si interviene, si rischia che al mercato immobiliare acceda solo il più forte. Non è più tempo di tavoli, ma di scelte.
Se non ora, quando?