Criptovalute: la liquidità come barometro (WisdomTree)

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Nei mercati finanziari, la liquidità è spesso considerata una variabile secondaria, un derivato dell’andamento dei prezzi, del sentiment degli investitori o delle condizioni macro. Nel mondo delle criptovalute è esattamente il contrario. La liquidità non è l’eco, ma il segnale. Con la maturazione di quest’asset class e la sua crescente adozione da parte degli investitori istituzionali, la liquidità sta diventando un barometro dello stato di salute del mercato, della propensione al rischio e persino dei punti di svolta macroeconomici. Non si tratta più solo di chi sta negoziando, ma del perché il capitale si sta muovendo, dove viene scontato il rischio e come potrebbe evolversi il prossimo ciclo di mercato.

La liquidità è un segnale dei cicli delle criptovalute

I mercati tradizionali beneficiano di order book profondi, sedi regolamentate e un insieme maturo di metriche di liquidità standardizzate. Le criptovalute operano in un contesto diverso: book più ridotti, pool di liquidità frammentati e una volatilità incessante 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ma questo presenta anche un vantaggio. Le dinamiche di liquidità delle criptovalute sono spesso più nette, più trasparenti e probabilmente più prevedibili rispetto a quelle dei mercati tradizionali. Reagiscono più rapidamente, offrendo segnali precoci sugli afflussi e i deflussi di capitali.

Questo panorama di liquidità è caratterizzato da due parametri chiave:

  • profondità del mercato – la quantità di capitale necessaria per influenzare il prezzo;
  • costo di esecuzione – slippage e differenziali denaro/lettera, soprattutto nelle operazioni di grandi dimensioni.

l bitcoin è in testa alla classifica per liquidità e ottiene il punteggio più alto in termini di profondità e volume:

  • profondità allo 0,1% – in grado di assorbire un flusso di ordini significativo con un impatto minimo sui prezzi;
  • profondità all’1% – offre un’eccellente esecuzione e uno slippage ridotto sulle operazioni di grandi dimensioni;
  • volume – indica un’attività di trading forte e costante.

Dove potrebbe migliorare il bitcoin:

  • più quotazioni su piattaforme regolamentate ne aumenterebbero l’accessibilità (punti di exchange);
  • differenziali più ridotti farebbero diminuire ulteriormente i costi di esecuzione (punti di spread).

Order book che si ispessiscono e differenziali che si restringono rappresentano spesso il primo segnale del ritorno dei capitali. Al contrario, l’esaurimento della liquidità è un segnale d’allarme che indica un rapido calo della propensione al rischio.

Regimi di liquidità e punti di svolta macro

La liquidità delle criptovalute è riflessiva. Una maggiore liquidità riduce la volatilità, attira gli investitori istituzionali e aumenta il volume, creando un circolo virtuoso che alimenta i rialzi. Ma la stessa dinamica funziona anche al contrario, esacerbando i ribassi e il panico.

Si pensi alla fine del 2022. Dopo il crollo di FTX, la liquidità del bitcoin è precipitata: la profondità spot sui principali exchange è scesa di oltre il 50%, toccando livelli che non si vedevano dal 2018. Questo non era solo un sintomo del calo dei prezzi, ma un indicatore precoce della fuga di capitali e della sfiducia nelle controparti. Poi è arrivato il 2024. Il lancio degli ETP (exchange-traded product) spot su bitcoin negli Stati Uniti ha cambiato le carte in tavola. Gli afflussi hanno determinato non solo un aumento dei volumi, ma anche una maggiore profondità dei book, spread più stretti e un miglioramento strutturale della qualità del mercato. Non si è trattato di un semplice test da parte delle istituzioni, ma di un significativo impiego di capitali, visibile in tempo reale attraverso la lente della liquidità.

Leggere il mercato attraverso la liquidità

Gli ETP sono ormai fondamentali per l’equazione della liquidità delle criptovalute. Non sono solo prodotti, ma infrastrutture. Ogni afflusso in un ETP su criptovalute si traduce direttamente in flussi sul mercato sottostante: la profondità dei book aumenta, i differenziali si riducono e l’attrito per tutti gli altri diminuisce. È qui che la liquidità rivela tutto il suo potere analitico. Fornisce informazioni dettagliate e in tempo reale sul posizionamento del capitale e sui cambiamenti comportamentali che i mercati tradizionali faticano a cogliere.

Ci dice:

  • quali sedi stanno conquistando la fiducia grazie a una qualità di esecuzione coerente;
  • quanto capitale è ancora in attesa rispetto a quello effettivamente impiegato;
  • dove potrebbe spostarsi il capitale, utilizzando indicatori quali i differenziali di liquidità Ether/bitcoin (ETH/BTC) per segnalare movimenti risk-on/risk-off.

Questo chiude il cerchio dell’analogia del barometro:

  • aumento degli afflussi negli ETP su criptovalute? La convinzione degli investitori istituzionali è in crescita.
  • Differenziali più stretti sugli exchange? Il rischio di esecuzione è in calo.
  • Migliore liquidità nei token più piccoli? La propensione al rischio (risk-on) è tornata.

Nel settore delle criptovalute, la liquidità non è una condizione di fondo, ma un segnale anticipatore. Un termometro comportamentale. Una previsione in tempo reale delle intenzioni degli investitori.

Conclusioni

Nel mondo delle criptovalute, la liquidità non segue semplicemente la domanda, ma la definisce. Per gli investitori e i gestori attivi, i parametri di liquidità dovrebbero essere una priorità assoluta nella valutazione delle condizioni di mercato e nella definizione delle strategie.

Perché in questo mercato, la liquidità non è solo un barometro. È una previsione meteorologica. E, a volte, un segnale che indica che la tempesta è in arrivo.