Intesa Sanpaolo lancia “S-Loan Soluzione Lavoro”: 10 miliardi di euro per favorire la crescita dell’occupazione

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• L’innovativa misura dedicata alle imprese prevede un meccanismo che riduce il
costo del finanziamento per gli investimenti in caso di nuove assunzioni

• Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori: “Investire nella
tecnologia e al tempo stesso portare giovani in azienda può rappresentare un
nuovo motore di crescita del Paese”

Intesa Sanpaolo lancia “S-Loan Soluzione Lavoro”, l’innovativo finanziamento
per le imprese che punta a favorire la crescita dell’occupazione sostenendo al contempo gli investimenti
per l’aumento della competitività, attraverso un meccanismo di “premialità aggiuntiva” che riconosce
un’agevolazione sul tasso di interesse in caso di nuove assunzioni, in particolare di giovani e donne.

La misura, destinata alle imprese clienti della Banca dei Territori, si ispira al modello dell’Ires premiale e
potrà contare per i prossimi tre anni su una disponibilità di 10 miliardi di euro, nell’ambito dei 410
miliardi di euro previsti dal Gruppo a sostegno dei progetti collegati al PNRR.

L’obiettivo dell’iniziativa, come preannunciato di recente da Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO
di Intesa Sanpaolo, è incentivare le imprese italiane a effettuare investimenti ad alto contenuto
tecnologico, tra le leve strategiche per la competitività italiana, che siano al tempo stesso in grado di
determinare un aumento della produttività e un conseguente incremento occupazionale nel lungo periodo.

Un circolo virtuoso che affianca le misure pubbliche in vigore e vede agire Intesa Sanpaolo come                                                                     facilitatore per implementare i benefici delle imprese clienti della Banca dei Territori, cui è destinata S-
Loan Soluzione Lavoro, che decidono di aumentare la propria capacità produttiva, creare un nuovo sito                                                          industriale, realizzare prodotti e servizi all’avanguardia, favorire l’automazione dei processi.

L’impegno formale di assumere nuovo personale rappresenta per le realtà imprenditoriali il requisito
necessario per ottenere l’agevolazione sul tasso di riferimento del finanziamento sia in fase di
sottoscrizione che nel periodo di ammortamento.

In questi ultimi anni l’occupazione in Italia è cresciuta, ma non a un ritmo sufficiente per colmare il divario
con altri Paesi europei. Tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni il tasso di occupazione è pari
al 19,2% a fronte del 34,8% dell’Unione europea. Un altro aspetto importante è rappresentato dalla
quota di lavoratori assunti a tempo indeterminato: sia nella media italiana, che in quella giovanile, il nostro

Paese si attesta tra le peggiori posizioni europee.

Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo:
“La finalità del nostro intervento, che conta su una disponibilità di 10 miliardi di euro, non è solo quella
di garantire nuove risorse economiche alle imprese, ma assicurare proprio attraverso il credito degli
incentivi a quelle aziende che puntano su investimenti tecnologici e che associano l’impegno ad assumere.
Investire nella tecnologia e al tempo stesso portare giovani in azienda, inserendo nuovi talenti, può
rappresentare un nuovo motore di crescita del Paese. Le Pmi hanno ben chiaro il loro percorso di sviluppo
a prescindere dalle incertezze del contesto. Dal nostro osservatorio, vediamo la dinamica del credito
positiva nei primi mesi dell’anno sia per le imprese che per le famiglie, e siamo fortemente convinti che in
questa fase sia importante accompagnare l’aumento occupazionale del Paese puntando su ambiti di
competenza molto rilevanti. La transizione digitale e l’intelligenza artificiale rappresentano certamente
delle opportunità di crescita e sviluppo per l’economia, ma per coglierle è necessario mantenere centrale
capitale umano e formazione”.