Presidenziali: chi vince e chi perde tra i settori

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Gli investitori sono impazienti di conoscere il nome del 46° presidente degli Stati Uniti. La suspense è stata insostenibile e i mercati si stanno concentrando in particolare sulle elezioni del Congresso per il Senato e la Camera dei Rappresentanti, le due assemblee che Biden o Trump dovranno affrontare per far approvare le riforme.

La battaglia politica ha visto molti colpi di scena – e molti ancora potrebbero essercene nel caso di contestazione dei risultati – ma non dobbiamo aspettarci che la situazione dei mercati si capovolga. Tuttavia, alcuni settori potrebbero trarne vantaggio, mentre altri probabilmente subiranno un impatto negativo.

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I titoli di Trump e di Biden

L’outlook per molti titoli potrebbe cambiare indipendentemente dal prossimo inquilino della Casa Bianca. I mercati hanno già scontato una vittoria di Biden aspettandosi anche che i Democratici, che hanno già la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, rivendichino il controllo del Senato. Molti osservatori ritengono che il risultato sia scontato, ma la sorpresa elettorale del 2016 suggerisce prudenza. Un pugno di Stati incerti – Arizona, Florida, Georgia, Michigan, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin – decideranno chi vincerà.

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In caso di vittoria dei Democratici, diversi settori guadagneranno da un cambio di rotta. Sorprendentemente, Biden potrebbe effettivamente sostenere il settore bancario, anche se in maniera indiretta. Se metterà in pratica la sua campagna ci sarà l’introduzione di stimoli massicci, i rendimenti del Treasury a lungo termine potrebbero aumentare, mentre l’azione della Fed dovrebbe mantenere bassi i tassi a breve per un certo periodo di tempo. Il conseguente differenziale di rendimento migliorerebbe automaticamente la redditività delle banche.

Un’onda blu rappresenterebbe anche una spinta per le green stock. Biden ha recentemente presentato il suo Clean Energy Plan, un programma climatico da 2.000 miliardi di dollari, più ambizioso dei piani da lui proposti durante le primarie dei Democratici. Copre cinque segmenti:

  • la produzione di energia elettrica, con l’ambizioso obiettivo di de-carbonizzare il settore entro il 2035;
  • i trasporti, con standard di emissione più severi, la promozione dei veicoli elettrici e la promessa di ripristinare e migliorare le reti ferroviarie;
  • l’edilizia, con l’obiettivo è di ridurre le emissioni di carbonio del 50% entro il 2035;
  • l’idrogeno, con il forte sostegno alla ricerca per rendere l’idrogeno “green” prodotto dall’elettrolisi a basso costo come l’idrogeno “grey” prodotto dal gas naturale;
  • l’agricoltura, incoraggiando gli investimenti per aiutare il settore a de-carbonizzarsi.

I settori dell’energia fossile, invece, trarrebbero vantaggio dalla rielezione di Trump, meno contrario al fracking idraulico rispetto ai democratici dell’estrema sinistra del partito.

Il settore tecnologico, e i titoli GAFA in particolare, potrebbero essere colpiti da una vittoria dei Democratici se dovesse essere introdotta una regolamentazione più severa e un’applicazione più rigorosa delle leggi antitrust. Tuttavia, l’introduzione di queste misure potrebbe essere lunga e complessa. Allo stesso tempo, il nuovo presidente dovrà tenere conto di considerazioni geopolitiche: il settore tecnologico statunitense deve essere rafforzato per competere in modo efficiente con i giganteschi gruppi tecnologici asiatici.

Healtcare sotto i riflettori

Negli ultimi anni il servizio sanitario ha lottato con l’opposizione politica e i timori di pressione sui prezzi dei farmaci. Tuttavia, non ci aspettiamo controlli radicali sui prezzi durante il prossimo mandato presidenziale. Qualsiasi riforma per allineare i prezzi dei farmaci ai livelli internazionali riguarderebbe il Medicare, un programma federale di assicurazione sanitaria per gli over 65 e per coloro che soddisfano determinati criteri. In ogni caso, il programma di Joe Biden promette di spendere 1,5 trilioni di dollari in 10 anni per un settore che è tornato alla ribalta a causa della pandemia di Covid-19. Attraverso test e trattamenti, le aziende farmaceutiche hanno già svolto un ruolo importante nell’aiutare il mondo a superare la crisi e continueranno a farlo anche in futuro sviluppando vaccini. L’healthcare può essere attualmente un settore in fermento, ma sta anche godendo di una crescita strutturale. La spesa globale per l’assistenza sanitaria è in aumento nei Paesi sviluppati e vede una crescita a due cifre nelle zone in via di sviluppo. E l’innovazione è il motore del settore. La crisi odierna ha dimostrato la capacità dei grandi gruppi farmaceutici, delle biotecnologie e delle società di tecnologia medica di ideare nuovi approcci.

Tra le innovazioni più promettenti vi sono naturalmente gli sviluppi terapeutici, soprattutto in immunologia e immuno-oncologia, dove i ricavi sono in forte crescita. Ci sono anche molte innovazioni tecnologiche nel campo della genomica, della robotica e della salute digitale. Riteniamo che le valutazioni odierne del settore farmaceutico e delle più grandi società biotecnologiche siano particolarmente interessanti. Attualmente, sono scambiate con uno sconto del 23% rispetto all’S&P500, un record di 30 anni. E non solo il settore è sulla difensiva, ma offre anche una buona visibilità sulla crescita dei guadagni a lungo termine, grazie a un aumento regolare e sostenibile della domanda e dell’innovazione.