Il metaverso sarà la prossima ondata dell’innovazione digitale?

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Durante il pranzo di Natale in un ristorante londinese, guardandomi attorno ho visto, seduto a un tavolo vicino al mio, un ragazzino con un visore Oculus. Il regalo di Natale aveva suscitato grande entusiasmo, il ragazzino era immerso in un nuovo mondo certamente più divertente di una conversazione coi genitori. Altri commensali mi sono sembrati inorriditi di fronte a un pranzo di famiglia privo dei toni educati di una normale conversazione. Il metaverso attrae poiché è un mondo dove siamo immersi in una realtà virtuale, viviamo una vita parallela, ci aggiriamo con i nostri visori per la realtà virtuale o aumentata senza interagire con chi sta fisicamente intorno a noi, mentre ci concentriamo sul mondo virtuale. Ma questa è solo una delle innumerevoli possibili declinazioni del metaverso. Il metaverso non sarà un mondo nuovo completamente futuristico, bensì una versione aumentata della realtà online che viviamo ogni giorno. È difficile trovare una definizione ma, sostanzialmente, il metaverso è un mondo virtuale dove molte persone possono incontrarsi per giocare, lavorare o socializzare.

Una delle ragioni per cui viene criticato è che i primi utenti lo hanno usato per giocare. Se chiedete cos’è Roblox, il 90% delle volte vi risponderanno che è un sito di giochi online. Ma se lo chiedete al suo fondatore e CEO, David Baszucki, vi dirà che la piattaforma è molto più di un gioco. È una piattaforma che consente agli utenti di creare contenuti in ogni campo, infatti, la prima società di Baszucki, Interactive Physics, era un’esperienza immersiva online per insegnare fisica e ha ispirato la creazione di Roblox. Il nome Roblox deriva da una combinazione tra robot e blocchi, nel senso di blocchi di cemento o mattoni per costruire. Ci sono quasi 10 milioni di sviluppatori che creano contenuti per la piattaforma, ed è qui che il metaverso inizia a farsi veramente interessante. In quanto piattaforma virtuale, dove l’identità di un avatar online può essere utilizzata in diversi contesti di contenuto, ovvero giochi, educazione, negozi e fabbriche, è possibile incominciare a capire le potenzialità del mondo virtuale che definisce il metaverso. La piattaforma hardware attraverso cui è possibile accedervi non è rilevante. Può trattarsi di un visore per realtà virtuale/aumentata ma anche di un cellulare, un computer, una console per videogiochi o un altro dispositivo. Ed è qui che forse nasce in parte la confusione: Mark Zuckerberg di Meta (Facebook) per esempio sembra più orientato alla realtà aumentata, alla piattaforma veicolo. Ma questa non è la forza trainante alla base dell’opportunità “immersiva”: è l’aspetto sociale (in senso più ampio) dove le persone comunicano e collaborano.

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Ora che abbiamo definito il metaverso, vediamo dove potrà creare la prossima ondata dell’innovazione. Praticamente ovunque! Secondo noi, aprirà nuove opportunità di ricavo ma incrementerà anche la produttività in molteplici settori: nella vendita al dettaglio con i vStore, nella produzione e nella progettazione in campo industriale, analitica 3D, demo di prodotti, tour virtuali. Sono solo alcuni esempi delle aree che potrebbero beneficiarne.

Un altro ambito in cui il metaverso avrà un ruolo importante sono la progettazione e la produzione industriale. Boeing ha annunciato lo sviluppo di un mondo digitale costruito nella realtà virtuale e aumentata per progettare il prossimo aeroplano. L’intenzione è di unificare processi di progettazione estremamente vasti. Secondo Greg Hyslop, Chief Engineer, il 70% dei vizi di qualità dipende dal processo di progettazione. Creando un ambiente immersivo 3D abbinato a robot che comunicano e a meccanismi collegati da visori HaloLens da 3.500 dollari fatti da Microsoft, secondo Hyslop sarà possibile ottimizzare e migliorare molto il processo.

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Questi esempi nel campo del retail e dell’industria sono solo una goccia nel mare di opportunità del tema Digital 4.0. In un recente rapporto, Grayscale prevede che il metaverso rappresenterà un mercato da mille miliardi di dollari. Probabilmente sarà anche più grande di così, se consideriamo che le nuove imprese che stanno emergendo con le nuove piattaforme per il Web 3.0 sono come i titoli FAANG del Web 2.0. Si è aperta la caccia alla prossima società con una capitalizzazione di mercato di oltre mille miliardi di dollari. Ma anche molte società esistenti, leader nei loro rispettivi mercati, potranno scoprire una nuova fonte di ricavi e redditività nel metaverso. Sarà fondamentale, dunque, la capacità di identificare i vincitori e i vinti tra le aziende in grado di portare avanti questa rivoluzione.