Investimenti in oggetti d’arte? Un nuovo libro dà le formule matematiche per definire i valori in modo semplice

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LA VIA DELL’ARTE

E’ recentemente comparso in libreria un curioso, ma pratico, testo a firma di Renzo Cantarelli, Membro del CEHA “Comité Español de Historia del Arte”: si tratta di un’approfondita ricerca scientifica accademica che potrebbe aprire nuovi orizzonti nell’investimento in oggetti d’arte.

Il volume ripercorre la via biologica e neurochimica della creatività e dell’arte e definisce le formule matematiche per consentire agli appassionati di Belle Arti e ai collezionisti di opere artistiche di investire con sicurezza in oggetti d’arte. Le formule matematiche, per definire e quantificare economicamente le opere in modo semplice, sono riportate dall’autore con dovizia di particolari. Si tratta ora di provare ad usarle, per comprendere quanto riescano ad aiutare i collezionisti nelle loro valutazioni.

Una prima considerazione critica

Per ottenere la quotazione delle opere degli artisti, alcune gallerie d’arte utilizzano il metodo … idiota (secondo l’autore) del “coefficiente d’artista”. Metodo idiota, perché commettono un errore irrazionale. Una volta stabilito qual è il curriculum dell’artista in base ai dati del suo curriculum, gli viene attribuito il punteggio cioè un “coefficiente d’artista” che per qualcuno va da 0,1 a 1 e per qualcun altro da 1 a 10. Col metodo del “coefficiente d’artista” quelle gallerie utilizzano le misure dell’opera (moltiplicando fra di loro le misure dei due lati di un quadro per esempio) per assegnare un valore commerciale a un’opera. L’autore come avrete capito si scaglia contro questo metodo barbaro.

Lasciamo stare le argomentazioni, ampiamente esposte nel libro, e chiediamoci piuttosto: si può essere in grado di valutare se il prezzo di un’opera è reale o non lo è?

 

Il fattore “Valore”. Le formule matematiche proposte da Renzo Cantarelli

Esistono delle formule matematiche per la valutazione del FATTORE V (Fattore Valore) di un’opera.

Non è per niente semplice, questo è pur vero, afferma l’autore, ma per fare questo non è necessario possedere delle Lauree in Storia dell’arte o frequentare dei Masters in critica d’arte. Per entrare nel concreto si presentano due formule matematiche per il calcolo del “FATTORE V” relativo alle opere degli artisti e agli oggetti d’arte che si hanno in casa.

A) PRIMA FORMULA
Se si tratta di un’opera decorativa e quindi di un’opera o di un oggetto che ricade nella dimensione del Gusto (decorazione di una parete o di un ambiente) la formula è la seguente:
FATTORE V= Ddf x m x (at) x 1
FATTORE V (Valore) = il “Ddf” [Dominio di funzione moltiplicato per “m” (Valore materiale dell’opera che per una tela di medie dimensioni potrebbe essere di 10 euro e per una carta d’acquarello di 2 euro) moltiplicato per “at” (valore di 1 anno solare).
Per le opere decorative il passare
del tempo non influisce sul rendimento dell’investimento né a medio né a lungo termine.
B) SECONDA FORMULA
Se si tratta di un’opera o di un oggetto che ricade nella dimensione del Bello se contiene un pensiero poetico o nella dimensione del Sublime se contiene un pensiero filosofico la formula è la seguente:
FATTORE V= Ddf x m x (at x 2)
“at” è il tempo calcolato in anni e relativo al periodo trascorso da quando l’opera è stata realizzata fino al momento in cui si fa la sua valutazione. Il tempo influisce sul rendimento dell’investimento a medio e a lungo termine ed è considerato per due volte (atx2) per la spinta di valore dovuta al contenuto di pensiero poetico (Bello) o di pensiero filosofico (Sublime) che il tempo attribuisce al valore commerciale (da qui l’investimento).
CALCOLO DEL “FATTORE V” DI UN’OPERA
Per calcolare il “FATTORE V”, che è il valore finale dell’opera di un artista e dell’oggetto d’arte che si ha in casa, dapprima occorre calcolare il Ddf (Dominio di funzione) dell’opera e relativo alla relazione fra il Pm (Pensiero materico) e il Pa (Pensiero anti materico) che l’opera contiene e che è il risultato della seguente moltiplicazione: G x B x S
(valore di “G” che è la dimensione del Gusto (opera decorativa se è piacevole o meno cui si può attribuire un punteggio da 1 a 10), moltiplicato per valore di “B” che è la dimensione del Bello (opera poetica cui si può attribuire un punteggio da 1 a 10, moltiplicato per valore di “S” che è la dimensione del Sublime (opera che contiene un pensiero filosofico cui si può attribuire il punteggio di 1 se il Sublime non c’è e il punteggio di 100 se c’è).
Se l’opera è nella dimensione del “B” (Bello) il suo punteggio ingloberà il punteggio massimo di “G” (Gusto) e se l’opera è nella dimensione del S Sublime ingloberà il punteggio massimo di “G” + quello di “B”.
Quindi, dapprima si calcola il Ddf ovvero il contenuto di Pensiero del Sistema estetico (PSe) di un’opera che si ottiene moltiplicando fra di loro i suoi valori di Pm (Pensiero materico: G) e di Pa (Pensiero anti materico: B e S).

Per determinare il Ddf occorre tenere presente il contenuto dell’opera in termini di decoratività (pensiero materico) di bellezza (pensiero poetico) e di sublime (pensiero filosofico).

Ma non basta… il libro espone molti altri aspetti da non trascurare.

LA VIA DELL’ARTE: LE FORMULE MATEMATICHE PER GLI INVESTIMENTI IN OGGETTI D’ARTE Copertina flessibile – 23 maggio 2024