Pensioni: intesa fra governo e sindacati ma il confronto continua

di Walter Quattrocchi -
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L’esecutivo pronto a stanziare 6 miliardi per i prossimi tre anni. Ancora da definire i dettagli dell’Ape

Ape, lavoratori precoci, lavori usuranti, quattordicesima, no tax area, ricongiunzioni: sono le principali aree di intervento sul fronte pensionistico che il governo e i sindacati hanno fissato in un verbale e sulle quali l’esecutivo è disposto a stanziare 6 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

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Ecco la sintesi del documento siglato tra governo e sindacati.

Quattordicesima per 3,3 milioni di persone
La cosiddetta quattordicesima, attualmente riconosciuta ai pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili, sarà estesa anche a coloro che hanno redditi fino a mille euro al mese (due volte il trattamento minimo). Si tratta di quasi 1,2 milioni in più di pensionati rispetto alla attuale platea di beneficiari.

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Uscita a 41 anni per precoci in difficoltà
Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni di età, l’uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose.

No tax area
Per tutti i pensionati arriva la parificazione della no tax area alla soglia stabilita per il lavoro dipendente (8.125 euro), con detrazione d’imposta riconosciuta fino a 55 mila euro.

Ape
Il governo nell’incontro con le parti non ha fornito simulazioni su come funzionerà l’anticipo pensionistico e su chi ne pagherà i costi.
L’Ape, sperimentale per due anni, permetterà a chi compie 63 anni e distante meno di tre anni e sette mesi dal requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia di lasciare il lavoro prima, grazie ad un prestito bancario o assicurativo.

Le fasce più disagiate potranno beneficiare dell’Ape “sociale”, andando in pensione prima senza subire tagli sul futuro assegno, ma per tutti gli altri l’operazione avrà un costo notevole.

Il prestito potrebbe essere pagato con tagli fino al 25% sull’importo della pensione dei successivi 20 anni.
Saranno previste misure ad hoc per le uscite dovute a crisi aziendali con oneri a carico delle imprese.

Lavori usuranti
Ai lavoratori occupati in mansioni usuranti (svolte in almeno sette anni degli ultimi dieci anni di lavoro) si prevede di consentire un anticipo pensionistico di 12 o 18 mesi rispetto alle attuali norme.

Ricongiunzioni
È prevista la possibilità di ricongiungere gratuitamente i contributi maturati in diverse gestioni pensionistiche.