L’impazienza della mente che getta benzina sul fuoco in tempo di crisi

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“Il mercato azionario e’ un modo per trasferire denaro da persone impazienti a persone pazienti.” Sostiene Warren Buffet.

Eppure in tempo di crisi tutti diventiamo impazienti.
Già durante la crisi finanziaria dei subprime americani del 2008 il comportamento di molti investitori in ogni parte del mondo non solo ha provocato danni ai loro investimenti ma ha contribuito ad alimentare la crisi stessa.

Ecco alcuni bias, bucce di banana della mente che sono stati rilevati in quella circostanza e che non dovremmo ripetere oggi.

  1. Overconfidence Bias; Gli investitori erano spesso troppo sicuri della loro capacità di valutare i rischi dei titoli legati ai mutui subprime. Credevano che i prestiti fossero molto meno rischiosi di quanto poi non sono stati effettivamente.
  2. Herding Behavior: Molte istituzioni finanziarie e investitori hanno seguito il gregge, investendo massicciamente in titoli legati ai mutui subprime, spinti dalla paura di perdere le opportunità di profitto apparentemente facili. Questo ha alimentato la bolla immobiliare e poi il suo crack.
  3. Loss Aversion:Durante la crisi, gli investitori erano talmente avversi alle perdite che hanno venduto i loro titoli a prezzi molto bassi, contribuendo a una spirale discendente nei mercati finanziari.
  4. Confirmation Bias:Molti analisti finanziari e istituzioni bancarie hanno cercato solo dati e analisi che confermavano le loro convinzioni ottimistiche, ignorando segnali di rischio crescente.
  5. Recency Bias: Gli investitori erano influenzati dai recenti aumenti dei prezzi delle case e credevano che questa tendenza avrebbe continuato, ignorando i segnali di deterioramento del mercato immobiliare.
  6. Anchoring Bias: Molti investitori si sono ancorati ai prezzi delle case in crescita esponenziale, rifiutandosi di accettare che i prezzi potessero diminuire.
  7. Disposition Effect: Alcuni investitori erano riluttanti a vendere titoli legati ai mutui subprime nonostante i segnali di forte criticità, nella speranza che il mercato si riprendesse.
  8. Overreaction Bias: Durante la crisi, gli investitori hanno reagito in modo eccessivo alle notizie negative, vendendo con impazienza in fretta e furia  i loro investimenti e peggiorando la situazione complessiva del mercato.

In sintesi, la nostra mente irrazionale rischia di prevalere in tempo di crisi.
Nessuno sfugge a bias cognitivi: avere troppa fiducia in se stessi, seguire il gregge, avversione alla perdita nel breve termine ci danneggiano. E al tempo stesso contribuiscono all’elevata volatilità dei mercati finanziari.

L’importante è essere consapevoli che le decisioni irrazionali sono sempre presenti nelle nostre menti, in tutti noi, investitori e istituzioni finanziarie comprese.
Si tratta di mantenere intenzionalmente una visione di lungo termine e molta molta pazienza, quando sarebbe più facile pensare e operare nel breve termine e gettare la spugna.

 


La frase di oggi:

“ Il prezzo è quello che paghi, il valore e’ quello che ottieni.” Ben Graham economista, padre dell’investimento “Value”, mentore di Warren Buffet.