Donne e pensione

Roberto Carli -
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Il recente decreto pensioni contiene anche alcune specifiche previsioni rivolte al segmento femminile. Va ricordato che dallo scorso anno si è perfezionato il percorso di armonizzazione dei requisiti di pensionamento uomini-donne. Quali sono le diverse misure in rosa ?

Partendo dal pensionamento anticipato si conferma dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2026 il requisito dei 41 anni e 10 mesi per le donne con la previsione però di una finestra mobile di 3 mesi. Il decreto pensioni conferma poi a 41 anni di contributi, sempre con finestra trimestrale, anche il requisito per il pensionamento anticipato delle lavoratrici precoci .

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Per essere considerate lavoratrici precoci occorre avere almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il compimento del diciannovesimo anno di età, trovarsi in specifiche fattispecie ed essere iscritti ad una forma di previdenza obbligatoria di base da una data precedente il 1° gennaio.

Anche le lavoratrici possono poi accedere al pensionamento anticipato con quota 100 al perfezionamento, nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2021, di un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni conseguendo il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorso il periodo previsto per l’apertura della c.d. finestra, diversificata in base al datore di lavoro ovvero alla gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

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In questo caso si applica la finestra trimestrale per le lavoratrici dipendenti del settore privato autonome e semestrale per le lavoratrici del settore pubblico. Il decreto pensioni ripristina poi opzione donna che consente il pensionamento con requisiti semplificati con la adozione però del metodo di calcolo contributivo.

In particolare possono accedere a opzione donna le lavoratrici che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2018, un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti, e di 59 anni se lavoratrici autonome. In caso di pensionamento con opzione donna per percepire il trattamento occorre attendere dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti e diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. E’ stata prorogata fino al 31 dicembre 2019 la sperimentazione dell’ Ape sociale.

Possono accedere all’APE sociale le lavoratrici con un’età anagrafica minima di 63 anni e facenti parte di una delle 4 categorie individuate dalla normativa. IN particolare occorre essere :

  • In stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo) dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Lo stato di disoccupazione si configura anche nel caso di scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a condizione che il soggetto abbia avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi;
  • soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, a condizione di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • soggetti che hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% (accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile) e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • lavoratrici dipendenti al momento della decorrenza dell’APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative “gravose” (indicate negli appositi Allegati) da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni.

Per quel che riguarda i i requisiti contributivi richiesti per l’accesso all’APE sociale, è stata prevista una riduzione per le donne di 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 24 mesi