Brasile, per S&P è spazzatura

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Tagliato il rating del debito pubblico del paese, che esce dall’universo “investment grade”, declassato a “junk bond”

C’erano una volta i Bric: Brasile, Russia, India e Cina, i paesi con il più alto tasso di crescita a livello mondiale. Oggi la Cina fa notizia per il rallentamento della sua economia, la Russia fa i conti con le sanzioni imposte dall’occidente dopo l’invasione dell’Ucraina, e soltanto l’India mostra di mantenere un buon ritmo di sviluppo. Perché il Brasile, da oggi, entra nel gruppo dei paesi che emettono titoli “spazzatura”, junk bond.

Lo ha deciso Standard and Poor’s che ha declassato i titoli governativi, portando il rating da BBB- a BB+. E questo significa uscire dall’universo delle obbligazioni “investment grade”, adatte a figurare nel portafoglio degli investitori, e entrare in quello dei titoli speculativi, ad alto rischio.

La decisione della società americana è un effetto della crisi economica del paese, ormai profonda, ma anche degli scandali che hanno riguardato la classe dirigente: il più grave ha coinvolto la compagnia petrolifera statale Petrobras, accusata di aver pagato miliardi di dollari di tangenti al Partito dei Lavoratori, al quale appartengono sia l’ex presidente Lula sia l’attuale, Dilma Rousseff, che (in quanto capo di gabinetto del governo Lula) è stata anche presidente del Cda di Petrobras.