Ferrari, parte l’Ipo

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Fiat Chrysler ha annunciato l’avvio dell’offerta pubblica iniziale in vista della quotazione a New York. Sul mercati il 9% delle azioni, a un prezzo previsto fra i 48 e i 52 dollari per azione

Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha annunciato in una nota l’avvio dell’offerta pubblica iniziale di Ferrari, in vista della quotazione alla borsa di New York.

Fca attualmente detiene il 90% del capitale di Ferrari, e intende collocare circa 17 milioni di titoli, pari al 9% del totale. Il prezzo è attualmente previsto tra i 48 e i 52 dollari per azione.

Il gruppo guidato da Sergio Marchionne prevede di riservare alle banche collocatrici un’opzione per l’acquisto di un massimo di 1,7 milioni circa di azioni, pari a circa l’1% delle azioni ordinarie di Ferrari.
“Questa offerta”, precisa la nota, “fa parte in una serie di operazioni volte a separare Ferrari da Fca. A seguito del completamento dell’offerta, Fca prevede di distribuire la sua restante partecipazione dell’80% in Ferrari ai propri azionisti all’inizio del 2016”.

La data di inizio del collocamento delle azioni Ferrari non è stata ancora resa nota, ma le previsioni degli analisti indicano mercoledì 21 ottobre. Oggi comincia il road show dell’amministratore delegato di Fca, Marchionne, presso gli investitori americani.

La società che sarà quotata con il nome di Ferrari è la New Business Netherlands Nv; in vista del debutto, ha inviato un “filing” alla Sec, l’autorità di vigilanza di Wall Street, anticipando alcuni risultati operativi sul terzo trimestre chiuso il 30 settembre. Nbnv (Ferrari) si attende ricavi consolidati netti compresi fra 720 e 730 milioni di euro, in miglioramento di circa il 10% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, un Ebit compreso fra 140 e 145 milioni e un Ebitda adjusted fra 210 e 215 milioni. Si tratta di stime fatte dal management sulla base delle informazioni disponibili alla data di oggi.

Nel 2014 Ferrari ha fatturato 2,76 miliardi, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto si è assestato a 265 milioni di euro (più 11%).