Assegni familiari dei Comuni: più 1,1% nel 2014

di Walter Quattrocchi - redazione@lamiaprevidenza.it -

L’incremento si applica alle prestazioni assistenziali a favore di nuclei in condizioni economiche disagiate e a quelle di maternità

Gli assegni assistenziali erogati dai comuni per le famiglie in condizioni economiche disagiate quest’anno sono stati rivalutati dell’1,1%. Le prestazioni corrisposte dai comuni e pagate dall’Inps, introdotte dalla Finanziaria del 1999, sono l’assegno per il nucleo familiare e l’assegno di maternità. Entrambi gli assegni sono corrisposti, oltre che per requisiti familiari, anche per limiti reddituali in base all’indicatore Ise (indicatore della situazione economica), che è stato fissato quest’anno in 35.257 euro per l’assegno maternità e in 25.385 euro per l’assegno nucleo familiare.

L’assegno familiare, che quest’anno sale a 141,02 euro per 12 mensilità, spetta ai nuclei familiari italiani e comunitari, che devono presentare richiesta al Comune di residenza. Due i requisiti necessari: nel nucleo devono essere presenti almeno tre figli minori e il valore dell’Ise del nucleo familiare non deve superare il limite stabilito annualmente.

Perché la famiglia possa aver diritto all’intera prestazione è richiesto, inoltre, che il valore dell’Ise (con riferimento ai nuclei familiari composti da cinque componenti, di cui almeno tre figli minori), non superi l’importo pari alla differenza dell’Ise previsto per il diritto alla prestazione (25.384,91 euro) e la misura dell’assegno su base annua (1.833,26 euro), e cioè 23.551,65 euro.

L’assegno di maternità, che quest’anno vale euro 338,21 per cinque mensilità, viene corrisposto, invece, alle donne cittadine italiane, comunitarie o straniere in possesso di carta di soggiorno, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento. L’assegno di maternità, da richiedere al Comune di residenza entro sei mesi dall’evento, spetta in misura intera se la richiedente non percepisce altre indennità di maternità obbligatoria. Diversamente si ha diritto alla differenza.