Fondi & gestioni: inizio d’anno al rallentatore

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La raccolta è positiva per il 24° mese consecutivo, ma si ferma a 6,1 miliardi, contro gli 11 di dicembre e i 9 miliardi di gennaio 2014

Inizio d’anno con il segno più per l’industria italiana del risparmio gestito che, secondo i dati diffusi oggi da Assogestioni, ha raccolto in gennaio sottoscrizioni per 6,1 miliardi. Il dato segna tuttavia un rallentamento sia rispetto a dicembre, quando si sfiorarono gli 11 miliardi, sia rispetto a gennaio 2014 (9 miliardi).

Risulta in riduzione inoltre il patrimonio complessivo, sceso a 1.814 miliardi di euro dai 1.834 miliardi di dicembre. Un calo che va attribuito all’andamento pesantemente negativo dei mercati finanziari in questo avvio d’anno.

Alla raccolta complessiva le gestioni collettive (ovvero i fondi di investimento) hanno contribuito per 1,2 miliardi di euro (erano 3,4 a dicembre). Le preferenze degli investitori, che come segnala Assogestioni nella sua nota, hanno mostrato un “approccio cauto”, sono andate ai prodotti con il livello di rischio più basso, i fondi monetari, che hanno raccolto 1,7 miliardi; seguono i flessibili (801 milioni), azionari (321 milioni) e bilanciati (263 milioni). Saldo negativo per gli obbligazionari, in rosso per 1,8 miliardi.

Negativo pure il dato relativo ai fondi di diritto italiano, che chiudono il mese a meno 531 milioni, mentre i fondi di diritto estero hanno raccolto 1,7 miliardi.

Sulla raccolta complessiva, la quota maggiore è andata dunque alle gestioni di portafoglio, che hanno registrato un saldo positivo per oltre 4,9 miliardi, trainata dai mandati istituzionali (5 miliardi).

Tra i gruppi, bene Anima Holding (più 3,7 miliardi) e Generali (più 3,2 miliardi). Saldo positivo anche per Intesa Sanpaolo (686 milioni) e Poste Italiane (453 milioni). In rosso Pioneer (gruppo Unicredit), a meno 2,2 miliardi, con i fondi aperti che segnano una raccolta negativa di 2,5 miliardi.