Rallenta l’eurozona

-

In gennaio l’indice Pmi composito segna 53,6 punti, contro i 54,3 di dicembre. In calo anche l’Italia

L’indice Pmi – purchasing manager index – composito (industria più servizi) dell’Eurozona è sceso in gennaio a 53,6 punti, dai 54,3 di gennaio. Lo comunica l’istituto di ricerca Markit, che elabora l’indicatore attraverso un sondaggio tra i responsabili acquisti (purchasing manager) delle imprese. Un valore superiore a 50 indica comunque un’economia in espansione, ma il rallentamento dell’area dell’euro è evidente.

In calo anche il Pmi relativo ai servizi, sceso a gennaio 53,6 da 54,2 in dicembre.

“Un Pmi deludente nella zona euro a gennaio indica una delle espansioni più deboli viste nel corso dello scorso anno e aumenta le prospettive di ulteriori stimoli”, commenta il capo economista di Markit, Chris Williamson.

Anche in Italia si rileva un rallentamento. L’indice Pmi dei servizi è risultato in gennaio pari a 53,6, in forte ribasso dai 55,3 punti di dicembre (il risultato migliore degli ultimi cinque anni e mezzo), mentre l’indice composito è sceso a 53,8 punti cai 56 del mese precedente.

Delude anche la Germania: l’economia più forte dell’area segna un calo del Pmi composito da 55,5 a 54,5, mentre il Pmi servizi è passato da 56 a 55 punti. 

Stesso trend per la Spagna (il Pmi servizi è sceso dai 55,1 punti di dicembre ai 54,6 di gennaio), mentre migliora la Francia: l’indicatore relativo ai servizi è tornato sopra quota 50, passando dai 49,8 punti di dicembre a 50,3, mentre l’indice Pmi composito è passato da 50,1 a 50,2.