Fondo banche verso il via

di redazione -

Investitori istituzionali con Bankitalia e Cdp si incontrano oggi a ministero dell’Economia per definire l’iniziativa, destinata a intervenire nei prossimi aumenti di capitale e sui crediti deteriorati

I vertici delle maggiori banche italiane, delle principali fondazioni bancarie e delle compagnie di assicurazione e di altri investitori istituzionali (casse previdenziali e fondi pensione) si incontrano oggi al ministero dell’Economia per definire il “fondo banche”, l’iniziativa finalizzata a intervenire a sostegno del sistema bancario italiano, agendo in particolare su due fronti. Da un lato i crediti deteriorati, oggi quantificati in 360 miliardi di euro: soldi che le banche hanno prestato a privati e imprese e la cui restituzione è, nel migliore dei casi “problematica”. Dall’altro gli aumenti di capitale che alcuni istituti devono affrontare (in primis Popolare Vicenza e Veneto Banca), che potrebbero non raggiungere l’obiettivo senza un intervento mirato.

L’iniziativa è privata, per non incorrere nel veto dell’Unione europea che potrebbe bollarla come aiuto di stato; all’incontro, che è promosso dal governo, partecipano tuttavia la Cassa depositi e prestiti (società controllata all’80% dal Mef), oltre che Bankitalia.

Mercoledì il ministro Pier Carlo Padoan parte per il Fmi a Washington, e l’obiettivo è definire il fondo prima di quella data.

Il fondo potrà intervenire nel caso in cui gli aumenti di capitale restino, in parte, inoptati, e potrà acquistare dalle banche più esposte i crediti in sofferenza.

Il capitale di cui potrà disporre il fondo dovrebbe essere di 5 miliardi massimi. La quota della Cdp non supererà i 300 milioni, per non incorrere nelle regole patrimoniali della vigilanza bancaria.