Banche avare con famiglie e imprese

-

Per l’Abi a maggio in calo i prestiti mentre crescono ancora le sofferenze. Il tasso medio sui nuovi mutui è al 2,24%, nuovo minimo storico

A maggio restano al palo i prestiti delle banche verso famiglie e imprese mentre risultano ancora in crescita le sofferenze, ovvero i crediti inesigibili o difficilmente recuperabili.
La fotografia è scattata nell’ultimo bollettino mensile dell’Abi, l’associazione che riunisce e rappresenta gli istituti di credito italiani.

In dettaglio, a maggio è risultata positiva per lo 0,3% la variazione annua del totale dei prestiti all’economia, che include famiglie, imprese e pubblica amministrazione.
I prestiti solo a famiglie e imprese hanno invece registrato un calo marginale di -0,04% nei confronti di maggio 2015, dopo il calo di -0,5% registrato il mese precedente.
Si conferma in ripresa, poi, il mercato dei mutui per l’acquisto di immobili.

“Sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi ad aprile 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1,4% nei confronti di fine aprile 2015”, scrive l’Abi in una sintesi del rapporto, segnalando come il dato confermi la ripresa del mercato dei mutui, aggiungendo che i tassi per nuovi contratti e finanziamenti alle imprese viaggiano su valori minimi.
In particolare, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,24%, nuovo minimo storico (circa i due terzi sono mutui a tasso fisso). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è all’1,82%, sempre nuovo minimo storico.

Il capitolo sofferenze: quelle nette a fine aprile sono salite a 84 miliardi di euro da 83,1 miliardi di marzo. In rapporto agli impieghi, le sofferenze nette sono al 4,67%, in crescita dal 4,58% di marzo.

Sul versante dei depositi, infine, a fine maggio sono saliti di quasi 45 miliardi, in crescita su base annua del 3,5%.
Continua a calare, però, la provvista da obbligazioni, in riduzione annua del 15,4%. Il saldo complessivo porta a una diminuzione di raccolta a fine maggio dell’1,1% su base annua.