È di Ferragamo il primo museo sostenibile d’Italia

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Lo spazio dedicato all’arte dalla maison fiorentina ottiene la certificazione ISO 14064, che verifica i criteri usati per ridurre le emissioni inquinanti

Il Museo Salvatore Ferragamo diventa il primo spazio espositivo aziendale sostenibile d’Italia, certificato ISO 14064. Un fatto del tutto nuovo per un museo, dato che tale riconoscimento viene attribuito solitamente a imprese o privati.

Ad accompagnare la notizia l’apertura di una nuova sezione del sito dell’azienda interamente dedicata alla corporate social responsibility e l’annuncio della possibilità data a tutti gli stakeholder di scaricare dal nuovo sito il bilancio di sostenibilità 2015, redatto secondo le linee guida internazionali Global reporting initiative.

La certificazione è stata riconosciuta al Museo per il suo impegno nella rendicontazione e per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra connesse alle proprie attività.

Il Museo Salvatore Ferragamo è stato il primo ad aderire all’iniziativa “Museimpresa Green”, ideata in Federturismo Confindustria con l’obiettivo di creare la prima rete al mondo di musei aziendali sostenibili, impegnati a calcolare e a ridurre le proprie emissioni di Co2.

Situato a Palazzo Spini Feroni nel cuore di Firenze, aperto nel 1995 e ampliato nel 2006, Il Museo Ferragamo è articolato in sette sale: le prime due sale sono dedicate alla storia della casa Ferragamo. Vi sono esposti in mostre biennale, a rotazione, oltre 14mila modelli di scarpe conservate nell’archivio. Le altre sale sono invece destinate ad esposizioni temporanee come l’omaggio reso a Marilyn Monroe nel 2012-2013 per i cinquant’anni dalla sua scomparsa. Lo stilista fiorentino creò per lei modelli di “decolleté” con tacco a spillo, di diversi colori e materiali.