Ivass vuole un Arbitro per le assicurazioni

di Rosaria Barrile -

L”obiettivo è semplificare, sulla scia di quanto accade nel settore bancario, la gestione dei reclami relativi alle polizze danni. Del ramo vita si occuperà l’Arbitro della Consob che entrerà in azione dopo l’estate

Sulla scia dei buoni risultati ottenuti dall’Arbitro bancario finanziario, che valuta le questioni inerenti i prodotti e i servizi bancari, l’Ivass sta reclamando da mesi la costituzione di un corrispondente Arbitro in materia assicurativa.
Questa volta però ad esporsi è stato lo stesso Presidente dell’Istituto di Vigilanza sulle compagnie assicurative, nel corso della presentazione della Relazione sull’attività svolta dall’Istituto durante lo scorso anno.
La questione però non è nuova. Già nel 2013 Federconsumatori aveva chiesto formalmente a Bankitalia e all’Ivass di estendere alle controversie in campo assicurativo il ricorso all’Arbitro bancario. Ma l’Ivass, che allo stato attuale non ha alcun potere per dirimere le controversie, si è spinta oltre, invitando il Governo e il Parlamento a introdurre la figura dell’Arbitro che consentirebbe di snellire il contenzioso relativo alle polizze danni.
Delle polizze vita, ma solo di quelle che hanno un contenuto finanziario come le polizze cosiddette unit linked, ovvero quelle assicurazioni che prevedono la restituzione di un somma variabile sulla base dell’andamento di un indice, si occuperà infatti l’Arbitro della Consob, che inizierà a operare dopo l’estate.
A dimostrare il gran bisogno del settore assicurativo di una figura simile per competenze a quella dell’Arbitro bancario è il gran numero di reclami presentati dagli assicurati alle compagnie nel corso del 2015, e analizzati dall’Ivass, che ha raccolto tutti i dati.
Rispetto all’anno precedente, il rapporto tra assicurati e compagnie sembra essere diventato ancora più teso: le compagnie hanno ricevuto 106.908 reclami con un aumento del 14,1 per cento. Il 77% di questi erano relativi ai rami danni e il 23% a quelli vita contro rispettivamente il 78% e il 22% del 2014.
Il tipo di polizza intorno a cui sorgono le maggiori incomprensioni è il ramo Rc auto che costituisce l’oggetto del maggior numero di reclami (48,8%): di solito la questione ruota intorno ai ritardi nelle pratiche relative alla gestione dei sinistri.
Negli altri rami danni, come le polizze danni e le assicurazioni infortuni, i reclami si riferiscono nella maggior parte dei casi a ritardi nel pagamento delle somme assicurate. Anche nel 2015 i reclami nel ramo vita riguardano soprattutto la fase in cui gli importi vengono corrisposti per ritardi nel pagamento di riscatti, somme a scadenza o caso morte.
I reclami gestiti dalle compagnie sono stati accolti nel 34% dei casi, respinti nel 53% e oggetto di transazione con il cliente per l’8%; il 5% risultava invece ancora in istruttoria alla fine del 2015. Ma la buona notizia è che i reclami accolti sono aumentati nell’anno del 6%, e che i tempi di risposta delle compagnie assicurative si sono ridotti: 21 giorni contro 23.