Legalità e imprese: da ottobre il rating visibile nelle visure del registro imprese

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Nel 2016 sono state presentate ben 2118 domande presentate all’AGCM per ottenere il ‘bollino di qualità

Il Rating di Legalità, strumento introdotto nel 2012 e regolamentato dall’AGCM, torna in queste settimane a far parlare di sé: da ottobre 2017, infatti, il riconoscimento sarà visibile sulle visure richieste al Registro Imprese delle Camere di Commercio.

Una svolta importante, che sancisce quanto il valore premiale del Rating di Legalità stia aumentando negli anni. Basti pensare al numero di aziende che ne hanno fatto richiesta: nel 2016 sono state 2118 rispetto alle 1427 del 2015, con un incremento del 48%, e nel primo semestre del 2017 sono già state 1299 le richieste di rinnovo e attivazione. Alla fine di aprile 2017, le imprese in possesso delle “stellette” della legalità sono arrivate a 3460. “Il Rating di Legalità è un asset per le imprese virtuose, il cui valore diventa aiuto tangibile quando si analizzano i suoi sviluppi pratici”, commenta Nicola Mavellia, presidente dell’INR – Istituto Nazionale di Ragioneria. “La Banca d’Italia ha evidenziato ad esempio che, nel corso del 2015, sono state 1378 le imprese dotate di Rating di Legalità che hanno richiesto e ottenuto un finanziamento bancario a condizioni privilegiate in termini di tempi di delibera e/o costo del denaro”.

Il Rating di Legalità, quindi, premia le aziende virtuose diventando un criterio di giudizio per l’accesso ai finanziamenti delle pubbliche amministrazione, al credito bancario e per l’aggiudicazione di gare d’appalto.

Ma come si ottiene il rating e come è possibile sfruttare al meglio le opportunità che offre?
“Il Rating di Legalità si ottiene presentando richiesta mediante autocertificazione all’AGCM. Tuttavia non sempre la semplice autocertificazione permette di ottenere il rating o comunque il numero massimo di stellette che l’azienda ritiene di meritare. Anzi, una compilazione frettolosa e compiacente del questionario può scaturire effetti assolutamente deleteri”, spiega il dottor Mavellia. “L’INR, quale organo terzo e indipendente di asseverazione del rating, può essere di ausilio anche per la verifica preventiva delle autocertificazioni contenute nel formulario di richiesta del rating”.