La fine del diesel?

Abbie Llewellyn-Waters -

Le popolazioni urbane si trovano di fronte una serie di sfide in materia ambientale, alcune delle quali sono pericolose per la salute stessa: l’inquinamento atmosferico è tra i primi problemi della lista. Le nuove tecnologie stanno contribuendo a risolvere il problema, e questo a sua volta apre una serie di opportunità per gli investitori

Non importa se mentre si legge questo articolo ci si trovi su un treno che sfreccia verso Berlino, in un ufficio di Pechino o in un caffè di Londra, ci sono comunque buone possibilità che l’aria intorno a sé sia nel migliore dei casi inquinata, nel peggiore pericolosa per la salute. In effetti, secondo il report Lancet Countdown su cambiamento climatico e salute, su 2971 città il 71% presenta livelli di inquinamento superiori rispetto alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ancora più preoccupante il fatto che l’esposizione all’inquinamento atmosferico causi un sesto delle morti a livello globale: parliamo di circa nove milioni di persone l’anno.

Per fortuna, le società che sviluppano nuove tecnologie per trasformare la qualità dell’aria delle città hanno fatto passi da gigante e questo sta creando un gran numero di opportunità per gli investitori.

Il diesel è sorpassato

Prendendo il caso specifico dell’inquinamento atmosferico, si tratta solo di una delle conseguenze dell’urbanizzazione, tuttavia pone grandi rischi per la salute delle persone, per la società in senso più ampio, e anche per l’economia. Oggi, oltre il 50% della popolazione globale vive nelle città, percentuale che potrebbe raggiungere il 70% entro il 2050, quindi il problema dell’inquinamento deve essere affrontato con urgenza. Fortunatamente, questo tema sta velocemente guadagnando rilevanza nei programmi politici di tutto il mondo.

Prendiamo Copenhagen come esempio. La città è all’avanguardia nella lotta all’inquinamento atmosferico da molti anni, avendo dato priorità alle infrastrutture destinate alle biciclette rispetto a quelle per le automobili, guadagnandosi il riconoscimento di “capitale delle biciclette”. Il sindaco della città ha annunciato di recente il progetto di rendere la città carbon neutral entro il 2050 – oltre a proporre di proibire la circolazione alle nuove auto diesel a partire dal 2019. E non si tratta solo di bloccare la circolazione dei veicoli inquinanti: per ridurre lo smog, Copenhagen sta guardando anche alle navi in ormeggio e alle stufe a legna.

Copenhagen non è l’unica città che sta facendo passi importanti per risolvere il problema della qualità dell’aria. Anche Londra, Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico si sono impegnate a bandire le auto e i furgoni diesel entro il 2025, e nella città di Oslo spesso vengono introdotti blocchi temporanei su base giornaliera quando l’inquinamento raggiunge i livelli ritenuti tossici.

Lo scandalo Dieselgate e le rivelazioni sulle violazioni agli standard per le emissioni in Europa da parte di varie case automobilistiche ha causato ulteriore diffidenza rispetto a questa tecnologia. Dall’inizio del 2016 alla fine di giugno 2017, le vendite di vetture diesel nuove sono scese dal 54% al 42% nell’Unione Europea. Il diesel può aver vinto una battaglia tecnica di recente con gli ultimi motori diesel Euro 6 che rispettano tutte le regolamentazioni in materia di qualità dell’aria, ma per questa tecnologia sta già suonando la campana a morto.

Decifrare il tipo di cambiamenti in atto nel trasporto su strada fornisce già da solo un senso di quante diverse aree sono disponibili per chi vuole allineare i propri investimenti ai temi della migliore qualità dell’aria e delle minori emissioni. Queste ricadono in tre principali ambiti: quello della tecnologia rivoluzionaria, quella della maggiore efficienza dei veicoli e quello dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori.

La tecnologia di cambiamento: una rivoluzione elettrica

I veicoli elettrici (VE) sono una delle aree a maggiore crescita. Sebbene i tassi di adozione rimangono piuttosto bassi – a giugno 2017 l’1.5% dei veicoli venduti in Cina era elettrico, mentre il dato globale era dello 0.5% – i costi stanno scendendo rapidamente e secondo alcune previsioni il costo dei veicoli elettrici sarà simile a quello delle auto tradizionali entro il 2025.

Come segno di quanto stia diventando importante il mercato, quest’anno abbiamo visto un numero di brand automobilistici di alta gamma annunciare strategie per introdurre l’elettrificazione all’interno della loro gamma prodotto con piani per nuovi veicoli ibridi o totalmente elettrici. Generalmente non prendiamo una view specifica su singoli produttori automobilistici e se un loro particolare modello venderà o meno. Invece tendiamo a concentrare la nostra ricerca e gli investimenti sui produttori di componenti e della tecnologia per questi marchi – aziende che forniscono sensori, componenti semi-conduttori, e parti centrali che consentono la transizione a una flotta auto elettrificata.

Troviamo inoltre interessanti opportunità d’investimento in aziende associate con l’infrastruttura necessaria alla ricarica di questi veicoli. Ancora, le strade per l’investimento sono tante, e comprendono servizi di pubblica utilità e produttori di attrezzature nel mondo che forniscono energia eolica, solare, geotermica e idroelettrica. Comprare all’interno di una di queste aree è implicitamente un investimento nell’infrastruttura che tiene su strada le auto elettriche. Facciamo questo dalla prospettiva di un fondo, ma anche da una prospettiva di società: Jupiter Asset Management sta diventando al 100% rifornita da fonti di energia rinnovabile a livello globale, impegno che si traduce nella definizione di società RE100.

Certo, le auto alimentate dalle centrali elettriche a carbone avranno un impatto meno positivo di quelle alimentate da gas e da fonti rinnovabili. Stime dalla Cina suggeriscono che il risparmio di carbone dalle auto elettriche alimentate da centrali a carbone saranno del 17% circa rispetto alle auto tradizionali, quindi il percorso per la diminuzione dell’inquinamento dell’aria non si esaurisce con la sola automobile. Ciononostante, l’attuale crescita di veicoli elettrici avviene in una fase di radicale ricalibrazione del mix energetico, e la nostra strategia investe in società che fanno parte della supply chain del settore delle energie rinnovabili.

Maggiore efficienza dei carburanti: rendere più efficiente quello che già abbiamo

I veicoli elettrici non sono l’unica area di una storia più ampia di de-carbonizzazione nel settore dei trasporti su strada. Il motore a combustione interna rimarrà una caratteristica del trasporto su strada per diverso tempo ancora, e la nuova tecnologia sta aiutando a ridurre i livelli delle emissioni: la nostra strategia investe in aziende coinvolte nella produzione di convertitori catalitici ad esempio, che filtrano le sostanze tossiche emesse dai motori e di conseguenza puliscono i gas di scarico. Altre opportunità includono produrre materiali più leggeri per le auto come la fibra di carbonio, che anch’essi contribuiscono ulteriormente all’efficienza energetica.

Cambiamento nelle abitudini: in bici o autobus

Le società che si occupano di trasporto passeggeri, come le società di autobus e le ferrovie sono da sempre presenti nelle nostre strategie focalizzate su ambiente e sostenibilità, in parte per la semplice logica che usare un veicolo di trasporto unico per molte persone è decisamente un utilizzo più efficiente delle risorse rispetto ad avere lo stesso gruppo di persone su singole auto. La strategia ha in portafoglio produttori di biciclette e di parti di ricambio e attrezzature per lo stesso motivo. All’interno di un contesto urbano, le bici sono spesso la forma di trasporto più efficiente.

Il trasporto su strada è solo una delle aree in focus della strategia di Jupiter su ambiente e sostenibilità, ma questa breve panoramica ha mostrato la varietà di opportunità disponibili per investire in aziende che si occupano di soluzioni dirette o indirette per il problema dell’inquinamento.

In un mondo in cui sempre più persone competono per l’approvvigionamento di risorse limitate, ci sono molti importanti sfide quando si parla di ambiente e sostenibilità. Fortunatamente, molte società innovative stanno cogliendo l’opportunità presentata da tali sfide. La nostra strategia che è strettamente allineata con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030, cerca attivamente di conseguirli misurando l’impatto delle loro soluzioni così come il potenziale di generare rendimenti finanziari per gli investitori.


Abbie Llewellyn-Waters – fund manager del team Environment & Sustainability – Jupiter AM