Il valore e il volume delle operazioni di fusione e acquisizione in Italia rimangono stabili

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Il valore delle operazioni di M&A interne resta stabile. Le acquisizioni di Private equity raggiungono il valore più alto da quando sono iniziate le registrazioni. La quota di mercato del settore dei consumi è scesa dell’85,5% dal 2017, passando dal 50,2% all’8,8% nel 2018

Mergermarket, provider leader di mercato che fornisce dati e intelligence M&A, ha annunciato che le operazioni di M&A nazionali rimangono stabili, nonostante l’incertezza dei mercati. Gli investimenti esteri non hanno ancora avuto forte impatto, con le fusioni e acquisizioni che sono leggermente in calo nei primi tre trimestri del 2018, con un valore fino ad oggi pari a 32,2 miliardi di Euro rispetto ai 38,2 miliardi di Euro del 2017, che era stato caratterizzato dall’operazione del valore di 24 miliardi di Euro Luxottica-Essilor, che equivale a più della metà del valore di tutto l’anno. In termini di operazioni sul mercato interno, vi è stato un sostanziale calo del valore nel 1Q-3Q 2018 (11,2 miliardi di Euro) rispetto al 2017 (21,8 miliardi di Euro). Ciò indica che l’Italia ha avuto maggiori operazioni interne nel 2017 rispetto a quelle viste nel 2018. Quest’anno il Paese ha affrontato difficili condizioni politiche, con le imprese che si sono trovate ad affrontare le incertezze sui mercati finanziari, ma nell’anno in corso il valore degli accordi di M&A rimane solido. I dati sono stati annunciati all’XI edizione del Forum M&A e Private Equity di Mergermarket svoltasi oggi a Milano.

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Massimo Benedetti, Partner e Deals Leader di PwC Italia ha dichiarato: “L’appetito strategico per accedere al forte design e alle capacità manifatturiere delle imprese italiane unito alle maggiori barriere per gli investitori internazionali in altri Paesi stanno, per ora, compensando le incertezze che hanno contribuito ad aumentare lo spread italiano sui mercati finanziari. Queste tematiche devono però essere affrontate con urgenza, per evitare l’allarme e l’inserimento nella black list da parte degli investitori che potrebbe scoraggiare i sostenitori anche strategici nel breve termine.”

Le operazioni di buyout nel private equity hanno rappresentato anche un fattore chiave per l’attività italiana quest’anno raggiungendo livelli record, con un valore Euro 15,8 miliardi rispetto agli Euro 8,2 miliardi del 2017. Il mercato italiano del private equity sta seguendo una tendenza osservata altrove dove attività simili stanno ottenendo buoni risultati grazie a opzioni di finanziamento prontamente disponibili e un maggiore interesse da parte degli investitori, che sono alla ricerca di rendimenti migliori rispetto a quelli offerti da opzioni di investimento più tradizionali. E con le grandi quantità di liquidità a disposizione del private equity è probabile che tale trend prosegua anche nel 2019.

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Uno dei più importanti deal di quest’anno è stato l’acquisizione di Versace da parte di Michael Kors, a dimostrazione dell’interesse internazionale per una delle maggiori esportazioni italiane. Il settore dei consumi è stato per lungo tempo uno dei settori più importanti del Paese, legato all’operazione Luxottica-Essilor del valore di 24 miliardi di Euro annunciato lo scorso anno.

Il più grande accordo in Italia nel 2018 è stato fino ad ora fino ad ora l’operazione CK Hutchinson Holdings Limited e Wind Tre SpA, valutato 8,1 miliardi di euro, che riflette la tendenza globale di interesse per il settore dei media e delle telecomunicazioni in continua evoluzione.

Filippo Modulo, Managing Partner di Chiomenti ha commentato: “L’Italia è un mercato molto attivo al momento, con asset di alta qualità e transazioni strategiche in programma. Vediamo infrastrutture, istituzioni finanziarie e telecomunicazioni come i settori più promettenti per un 2019 che si prospetta molto interessante”.

Giovanni Amodeo, Global Head of Research and Editorial Analytics at Acuris ha commentato: “Il private equity continua a essere vitale per il dealmaking italiano e con una liquidità e delle condizioni di finanziamento favorevoli, possiamo aspettarci che l’Italia mantenga questi livelli elevati nei prossimi mesi”.