La nuova pagina previdenziale del 2019

Roberto Carli -

Caro amico, ti scrivo. Come nella migliore tradizione quali sono le novità previdenziali da “raccontare” per l’”anno che verrà” ?

Partendo dalla previdenza di base va evidenziato in primo luogo come scatta l’ adeguamento automatico all’incremento della speranza di vita dei requisiti pensionistici che l’Istat ha misurato in 5 mesi.

La pensione di vecchiaia retributiva può essere percepita con 67 anni di età con almeno 20 di contributi mentre per il pensionamento anticipato si passa per gli uomini , salvo novità nel decreto collegato alla Legge di Bilancio che dovrebbe essere approvato tra il 10 e il 12 gennaio, , da 42 anni e 10 mesi e 43 anni e 3 mesi, mentre per le donne da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 3 mesi. Entrano poi in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione del metodo di calcolo contributivo, ugualmente adeguati all’invecchiamento della popolazione.

Nel 2019 prosegue poi il periodo di sperimentazione dell’Ape volontaria. Cosa prevede poi la manovra finanziaria appena approvata dal Parlamento ? Si interviene in primo luogo sulla perequazione delle pensioni, allungando le fasce di importo da cinque a sette, si va dalla rivalutazione al 100% per le pensioni fino a 1.521 euro lordi al 40% di quelle sopra 4.563 euro lordi (9 volte il minimo).

Entra poi in vigore per 5 anni il contributo di solidarietà su quelle che sono stare ridenominate come pensioni di platino, quelle superiori ai 100 mila euro lordi annui: sono 24.287. Si va dal 15% sulla parte che eccede i 100 mila euro e fino a 130 mila euro, 25% sull’eccedenza tra 130 e 200 mila euro, 30% tra 200 e 350 mila euro, 35% tra 350 e 500 mila euro, 40% sopra i 500 mila euro Sono escluse dal prelievo le pensioni interamente contributive, quelle di invalidità e i trattamenti riconosciuti a superstiti, vittime del dovere o del terrorismo. Nessun assegno potrà in ogni caso scendere sotto i 100 mila euro.

Novità sono attese poi nel soprarichiamato decreto collegato che recherà il pacchetto previdenza con quota 100 , i cui paletti minimi sono 62 anni di età e 38 anni di contributi, la proroga di un anno dell’Ape sociale , il ripristino di opzione donna. Con il decreto sul reddito di cittadinanza dovrebbe essere introdotta poi la pensione di cittadinanza, con l’integrazione a 780 euro del tenore di vita dei pensionati indigenti.

Per quel che riguarda la previdenza complementare la Legge di Bilancio eleva il “tetto” degli investimenti qualificati dei fondi pensione al 10 per cento dal precedente 5. Si interviene poi sulla previdenza complementare dei dipendenti statali per quel che riguarda il versamento dei contributi a carico del datore di lavoro, con particolare riferimento alle amministrazioni statali.

Si prevede poi che il contributo a carico dei datori di lavoro sia versato al relativo fondo di previdenza complementare con le stesse modalità previste dalla normativa vigente per il versamento del contributo a carico del lavoratore. Nel 2019 entra poi in vigore anche in Italia la direttiva Iorp II che è stata recepita nel nostro ordinamento lo scorso 13 dicembre.

Sarà ora necessaria l’attività regolamentare da parte della Covip per adeguare definitivamente la normativa italiana. La direttiva comunitaria intende creare un contesto sempre più uniforme dei prodotti di previdenza complementare collettiva , incentivando al contempo la mobilità della forza lavoro con le disposizioni sulla attività transfrontaliera dei fondi pensione.

Vengono poi rafforzati i meccanismi di governance e di risk management. Si iniettano poi ancora maggiori dosi di trasparenza a beneficio degli aderenti ai fondi pensione introducendo il nuovo Pension Benefit Statement (PBS) che dovrà essere fornito dai fondi pensione con periodicità annuale sulle rendite.